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Solidago

Mercoledì 23 dicembre al Blue Note di Milano

Mercoledì 23 dicembre, in prima milanese al Blue Note (ore 21.00, set unico), Cristina Zavalloni in quartetto con la formazione IDEA presenta il repertorio del suo secondo progetto discografico, in veste di solista e compositrice, per Egea Records: Solidago (2009). Il programma del concerto intitolato, non casualmente, Per Caso Aznavour, sarà eseguito in versione acustica dai musicisti che assieme a Cristina compongono la formazione IDEA, nell'ultima delle sue metamorfosi, ossia con Stefano De Bonis al pianoforte, Antonio Borghini al contrabbasso e basso elettrico e Cristiano Calcagnile alla batteria.
In Solidago, Cristina dà finalmente liberamente sfogo al suo “genio de-genere” (G.Montecchi), rivelando un'abilità compositiva, oltre che vocale, nutrita da un lussureggiante immaginario jazz (e non soltanto) e maturata alla luce di un anno e mezzo di ricerca e sperimentazione . Les plaisirs démodés, Qui?, Vivre avec toi, Si tu m'emportes e La mamma, le chanson di Aznà più amate tra quelle «conosciute quasi per caso» (un'affermazione “sospetta”, questa di Cristina, date le sue passate interpretazioni di brani degli chansonnier francesi, da Trenet a Piaf, e la sua conoscenza del repertorio “colto” del Novecento francese), si trasformano in altrettante composizioni inedite che rilasciano, assieme alla poesia dell'autore franco-armeno e alla leggerezza dei magici anni sessanta, infiniti riferimenti ai sound degli ultimi cinquant'anni di musica.
Tra gli altri ingredienti dinamizzati e iniettati in questa taumaturgica pozione musicale – Solidago essendo originariamente il nome di un rimedio omeopatico – il funk e la bossa nel divertente brano autografo Ci vengo (in cui Cristina dà la sua, ultimativa, risposta al dilemma posto dalla favola dell'Asino di Buridano) l'elettronica e la toy music, l'irrinunciabile folk (evocato nel suggestivo adattamento del rembetiko Kaigomai – kaigomai, posto al centro della suite rituale Solidago Compositum) e una bella dose di sperimentazione d'avanguardia, come nel brano Alarm Will Solidago (“remix” di Solidago Compositum, posto a chiusura della suite), tribute al gruppo new yorkese Alarm will sound e alla loro “ri-voluzione acustica”, che riecheggia sonorità rock, dance e dark come nelle sfumature di alcuni riff di basso elettrico di Calcagnile, sui quali Cristina, in maschera, svetta imperturbabile.
Ad allietare il tutto, se ce ne fosse bisogno, gli inimbrigliabili jingle, a interludio tra le diverse parti del concerto, in cui la cantante, in preda ai suoi ben noti amok di “cartoon scat”, e guidata da una feroce inclinazione al contrasto, si libra tra i registri, per la meraviglia degli ascoltatori.
Vocalist e cantante lirica, compositrice, interprete classico-contemporanea, musa di alcuni tra i maggiori compositori viventi (con l'olandese Louis Andreissen, in particolare, annovera una collaborazione più che decennale), Cristina Zavalloni trova nel jazz il suo minimo comune denominatore: «il jazz è la mia lingua madre, quella che ho imparato per prima, quella in cui conto e penso» (GdM). La sua peculiare predisposizione vocale e un estro musicale multiforme le permettono di affiancare alla sua attività di jazzista altrettante escursioni a sorpresa nel repertorio lirico, belcantistico e barocco, e di spaziare da Dowland, Frescobaldi e Monteverdi e Mozart a Ravel, Poulenc, Milhaud e Stravinsky.
, Free Music Jazz Festival di Anversa, Moers Music, Bimhuis di Amsterdam, Umbria Jazz, Rumori Mediterranei di Roccella Jonica, London Jazz Festival, Suoni delle Dolomiti, Klara Festival Bruxelles, etc.) che in stagioni classiche (Lincoln Center New York, Concertgebouw Amsterdam, Teatro alla Scala Milano, Palau de la Musica Barcellona, Barbican Center Londra, Auditorium Santa Cecilia e Auditorium Parco della Musica Roma, Walt Disney Hall Los Angeles, Teatro La Fenice Venezia, Carnegie Hall).
Musa ispiratrice di uno dei più importanti compostori contemporanei europei, l'olandese Louis Andriessen, alla seconda tournée mondiale con la compagnia belga del coreografo belga Alain Platel “Les Ballets C de la B.”, dedicataria del brano Acts of Beauty di Michael Nyman, più volte solista per l'Ensemble Sentieri Selvaggi diretta dal M° C. Boccadoro, ha inoltre collaborato con Michel Godard, Nicola Conte, Roy Paci, Gabriele Mirabassi, Gianluca Petrella, Hamilton De Holanda, etc. sempre versatile tra la scena contemporanea e il jazz. Cristina Zavalloni si delinea così come una delle figure più interessanti del panorama musicale odierno, una delle poche voci italiane in grado di disorientare l'orecchio di un pubblico colto o anche solo appassionato. Senza vincoli di sorta, superando le barriere dei generi che spesso sono oggi al centro del dibattito musicale.

Il gruppo IDEA nasce nel 2006 dalla collaborazione di Cristina Zavalloni (voce, composizione) con i musicisti Stefano De Bonis (pianoforte), Gabriele Mirabassi (clarinetto), Gianluca Petrella (trombone), Antonio Borghini (contrabbasso), Piero Leveratto (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria), per confluire lo stesso anno in un omonimo progetto discografico, Idea (Egea Records – 2006, Con un secondo cd all'attivo per l'etichetta Egea (Solidago 2009), il gruppo dall'organico oggi ridefinito (Stefano De Bonis al pianoforte, Antonio Borghini al contrabbasso e basso elettrico e Cristiano Calcagnile alla batteria, nonché Cristina Zavalloni, in veste di voce solista e compositrice) ha un'intensa attività live che l'ha portato ad esibirsi sia in Italia che all'estero in teatri erassegne: Nouveau Theatre, Besancon (Francia), Sala Scarlatti (Napoli), Novara Jazz Festival, San'Elpidio Jazz Festival, Tra Ville e Giardini (Rovigo), Klara Festival (Brussels- Belgio), International Jazz Festival (Rotterdam-Olanda), Bimhuis (Amsterdam-Olanda), Teatro Politeama (Catanzaro), Teatro Storchi (Modena), Teatro G. Borgatti (Ferrara), Auditorium Gazzoli (Terni), Concertgebouw (Brugge), Metastasio Jazz (Prato), Casa del Jazz (Roma), Banlieues Bleues (Parigi), solo per citarne alcuni.

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