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Dalla sonorità medioevali al rock
a Siena grandi artisti cantano la democrazia

Dalle sonorità medioevali al rock: a Siena grandi artisti contemporanei cantano la democrazia. Sono Raiz, Markus Stockhausen, Giovanni Lindo Ferretti, Ezio Bonicelli, Lorenzo Esposito Fornasari ed Eraldo Bernocchi che, per la prima volta insieme, hanno composto musica ispirati dalla lettura delle pagine del Costituto, alcune delle quali hanno finito per diventare veri e propri testi di canzoni originando la compilation dal titolo “Musica nel nostro tempo per il Costituto”.

Un secondo cd “Musica al tempo del Costituto” è invece una raccolta di musica di area centroitaliana, pressoché contemporanea alla redazione del Costituto (1309), selezionata e interpretata dall’Ensamble Dramsam, diretta da Giuseppe Paolo Cecere.
A seguito della presentazione ufficiale in anteprima assoluta di mercoledì 4 novembre a Siena, per tutto il periodo delle iniziative del festival “La Città del Sì” (maggio 2010), sarà possibile scaricare gratuitamente dal sito internet http://lacittadelsi.comune.siena.it due brani di ciascuna compilation (a partire da giovedì 5 novembre).
La casa discografica Rarenoise Records di Londra produrrà il cd “Musica del nostro tempo per il Costituto” che a fine festival sarà poi commercializzato.
Dalle improvvisazioni attuali e moderne sugli strumenti antichi che si potranno ascoltare nel cd “Musica al tempo del Costituto”, si prosegue con la viva, fresca ed emozionante lingua di primo Trecento che risuona nella “Musica del nostro tempo per il Costituto” sostenuta da chitarre elettriche, elettronica, tromba e violino con la stessa nobiltà e naturalezza riscontrata nel liuto, nel flauto e nella viella.
La musica del Costituto rientra quindi tra le iniziative con le quali Siena torna a far risplendere il suo Medioevo, celebrando uno dei momenti più alti e unici della civiltà e della vita democratica del Trecento.
Il festival “La Città del Sì”, prosegue fino a maggio tutti i weekend (dal venerdì alla domenica) con appuntamenti ed eventi che si rivolgono sia ai turisti che ai senesi. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito internet http://lacittadelsi.comune.siena.it.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO
SMS Contemporanea ha avviato da tre anni, in collaborazione con l’etichetta discografica Horus Music, la collana di musica contemporanea nella quale è stato inserito – fuori catalogo – Ad onore et buono stato del Comune et Popolo di Siena.
Nel primo CD il gruppo di musica antica Dramsam ha interpretato brani di musica – essenzialmente profana e cortese – dei primissimi del Trecento, scelti fra i più vicini cronologicamente al Costituto e geograficamente a Siena, raccolti secondo la scansione di una tipica giornata medievale, dal Mattutino alle Laudi. Fa eccezione un brano più tardo, la lauda In su quell’alto monte, selezionato perché se ne attribuisce tradizionalmente il testo al beato senese Giovanni Colombini.
Il secondo CD è invece composto di nove brani appositamente commissionati a un gruppo di musicisti costituitosi per l’occasione: Eraldo Bernocchi, Lorenzo Esposito Fornasari, Markus Stockhausen, Ezio Bonicelli, Giovanni Lindo Ferretti e Raiz. L’elettronica e gli strumenti acustici – in particolare la tromba di Stockhausen e il violino di Bonicelli – contribuiscono a creare un insieme sonoro di grande originalità e intensità sul quale si stagliano le voci di Ferretti, Esposito Fornasari e Raiz che interpretano con i loro stili vocali così differenti le parole del Costituto.

IL COSTITUTO SENESE
Era il 1309 quando il Comune di Siena decise di tradurre in volgare l’insieme di norme e leggi che regolavano la vita pubblica così da renderle comprensibili anche a chi non conosceva il latino.
Ne è testimonianza, la rubrica che ordina “di fare scrivere, a l’expese del Comune di Siena, uno statuto del Comune, di nuovo in volgare di lettera grossa, bene leggibile et bene formata, in buone carte pecorine […] el quale statuto sia et stare debia legato ne la Biccherna, acciocché le povare persone et altre persone che non sanno grammatica, et li altri, e’ quali vorranno, possano esso vedere et copia inde trarre et avere a loro volontà.” (D. I, rub. 134)
La copia sarebbe stata esposta al pubblico e doveva quindi essere scritta in chiare e leggibili lettere, e doveva essere “legata”, cioè fissato ad una catena di ferro che ne impedisse il furto e la manomissione. Nasceva così una sorta di “Costituzione” ante litteram che per la prima volta veniva scritta in una lingua accessibile ad un pubblico ampio, nell’intento che ogni cittadino sentisse ancor più sua la “cosa pubblica”. Il Costituto nasce dalla volgarizzazione del precedente Statuto senese che venne redatto in latino nel 1296, con aggiunte ed emendamenti intervenuti nel frattempo. Tra questi, ad esempio, la delibera di una corsa del Palio da effettuare per Santa Maria d’agosto (D.I, rub. 586), a testimonianza delle antichissime origini della Festa che ancora oggi racconta Siena nel mondo. Il documento si compone di 6 Distinzioni, ed ognuna è divisa in rubriche. Sebbene la divisione per argomento non sia assoluta le Distinzioni trattano materie diverse: Costituzione, Diritto pubblico, Diritto penale e civile, norme di amministrazione urbana, norme transitorie.
Interessanti e numerose le norme di alto senso civico, le rubriche sulla viabilità, sulla gestione degli spazi pubblici, su aspetti di igiene e decoro urbano. Si tratta spesso di aspetti transitori che riguardano la gestione della città. Una parte del Costituto ci appare così come un programma politico, che potrà essere letto da tutti e che da tutti verrà giudicato, senza fuggire al confronto e alla verifica.
Un atto di democrazia senza precedenti che sottolinea come il bene comune passa da un insieme di norme che regolano diritti e doveri di ogni individuo e che racconta la modernità di una città che visse il suo massimo splendore proprio nel medioevo quando per dimensioni e popolazione era una delle 10 metropoli più grandi d’Europa.

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