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Nicola Arigliano

Nella notte tra martedì 30 e mercoledì 31 marzo è morto per un infarto Nicola Arigliano. Il cantante, 87 anni, abitava da quattro anni a Calimera, in provincia di Lecce, nell’istituto Gino Cucurachi, un centro per anziani. Era originario di Squinzano, sempre in provincia di Lecce, dove era nato il 6 dicembre 1923. I funerali si terranno giovedì alle ore 16 presso la Chiesa SS. Maria Annunziata di Squinzano. La camera ardente è stata aperta a Calimera. L’ultima sua apparizione pubblica era stata a Sanremo, nel 2005, dove aveva presentato il brano «Colpevole», che vinse il premio della critica. La scorsa estate doveva iniziare un tour con la sua band ma i medici glielo avevano sconsigliato. Teneva piccoli concerti, quasi in forma privata, nel Salento, dove sindaci di comuni locali lo avevano insignito di diversi premi alla carriera. L’ultima intervista, la scorsa estate: una troupe della Rai era andato a trovarlo a Calimera.Personalmente avevo conosciuto Arigliano qualche decennio fa e nonostante non ci siamo frequentati tantissimo, ne conservo un ricordo vivissimo e assai piacevole. Nicola aveva, infatti, sempre una dose di ironia che gli consentiva di affrontare qualsivoglia problema con il sorriso sulle labbra. Per lui nulla era davvero così drammatico da non meritare un sorriso, un’alzata di spalle, un guardare oltre. Insomma un’apertura di fiducia verso il mondo da parte di un uomo che per affermarsi di fatica ne aveva fatta…e tanta!
Arigliano lascia ben presto le terre natie per trasferirsi giovanissimo al Nord e qui sbarca il lunario facendo svariati mestieri: contemporaneamente prende lezioni di solfeggio, suona il sax e canta da dilettante in parecchie orchestrine, con stile da crooner americano. Nel 1952 partecipa al Festival Jazz di Newport, grazie alla segnalazione del critico musicale Marshall Brown. Tornato in Italia, partecipa come attore a varie trasmissioni televisive, quindi inizia la carriera professionistica da entertainer.
Dopo alcuni 78 giri incisi intorno al 1956 per la RCA, partecipa a “Canzonissima” nel 1958, e incide i primi 45 giri microsolco per la Columbia. Negli anni seguenti si fa conoscere presso il grosso pubblico con canzoni come “Simpatica”, “Amorevole”, “I sing ammore”, “Arrivederci”, “My wonderful bambina”, “Permettete signorina”, “Sentimentale”, “E’ solo questione di tempo” e “20 km al giorno”, con cui partecipa al Festival di Sanremo del 1964. Intanto continua a frequentare l’ambiente del jazz e consolida la propria popolarità diventando il testimonial del digestivo Antonetto nei “Caroselli” pubblicitari. Nel 1968 si trasferisce a Magliano Sabina e si assenta per una decina d’anni dalle scene.
Sempre caratterizzato nel suo stile canoro da una certa vicinanza allo swing made in USA, Nicola si dedica finalmente a questo tipo di musica quasi a tempo pieno a partire dai primi anni ’80. Così nel 1985 realizza un disco di jazz dal vivo, e dopo alcune partecipazioni occasionali a festival (Recanati, Umbria Jazz) pubblica un altro disco di jazz, registrato sempre dal vivo a Matera, col quale nel 1995 ottiene la Targa Tenco. Nel novembre del 2001 torna alla produzione discografica con il live “GO MAN!”, seguito nel 2003 da “MY NAME IS PASQUALE”, nel 2004 dal doppio live “I SWING ANCORA” e nel 2005 dalla partecipazione al Festival di Sanremo con “Colpevole” (premio della critica), che intitola anche un nuovo album di studio. Nel 2009, preceduto dal singolo “La sacra famiglia”, esce “L’altro Arigliano”, doppio Cd che contiene su un disco la ristampa integrale dell’introvabile album edito dalla Edipan nel 1980, sull’altro la rilettura pressoché completa della tracklist di quell’album, registrata nel 2005 con il trio Elio Tatti (basso), Antonello Vannucchi (piano) e Giampaolo Ascolese (batteria), e ampliata con cinque brani inediti. Ed è proprio con questi tre straordinari jazzisti italiani che darà, paradossalmente, il meglio di sé pur avendo superato d’un pezzo la giovane età.

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