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Nevio Zaninotto

Nevio Zaninotto

La ventesima edizione di Udin&Jazz, quest'anno dedicata ai “ragazzacci”, meglio indicati come Bad Boys nel “sottotitolo” del festival (come ogni anno testimonianza di precise e coerenti scelte artistiche) si apre come di consueto nei paesi limitrofi al capoluogo friulano, per approdare a Udine dopo qualche giorno. Un'entrée quanto mai appetitosa, quella di Nevio Zaninotto, “ragazzaccio” del sax, sicuro punto di riferimento del jazz friulano ormai da moltissimi anni. Sabato 19 giugno, alle ore 21, a San Giorgio di Nogaro, nella consueta e sempre bellissima Villa Dora si apre il sipario sul festival con il Nevio Zaninotto Art Project, un progetto che propone, tra gli altri, alcuni brani del lavoro discografico Farewell Dance, edito nel 2007 da Artesuono di Stefano Amerio. La compagine che si esibisce a Udine è formata dallo stesso Zaninotto al sax, Renato Chicco all'organo, Roberto Cecchetto alla e Andras Mohay alla batteria.
Eleganza e, insieme, calore; solidità strutturale e largo spazio all'improvvisazione; tecnica inappuntabile al servizio della espressiva: la duttilità è sicuramente un denominatore comune tanto alla vena di Zaninotto compositore (a sua firma, infatti, sono molti dei brani in programma per la serata) quanto a quella dello strumentista: dal bop al modern jazz, dalla vena popolare alle rivisitazioni della musica classica, il risultato del percorso musicale del sassofonista e autore friulano si tinge di diversi colori, senza temere confronti e con disinvoltura, eleganza e discrezione. Uno stile compositivo senza ammiccamenti, così come quello interpretativo: il suono corposo e il sempre agile fraseggio del suo sax è avvalorato dal sostegno calibrato e di grande stile dei compagni che con lui condividono il palcoscenico: gli interventi sempre originali dell'hammond di Renato Chicco creano un'atmosfera “blusey”, mentre la chitarra elettrica di Roberto Cecchetto si libera spesso in a solo imprevedibili e plasma il suono e l'energia adattandoli ai diversi ambienti sonori creati dal quartetto; la ritmica del più giovane ma espertissimo batterista ungherese Andras Mohay corona l'intesa tra i quattro resa ancora più spontanea dagli schemi contemporaneamente rigorosi e aperti dei vari titoli.
Non si poteva aspettarsi di meglio, d'altra parte, da un quartetto di musicisti così versatili e diversi per formazione e idee musicali: il leader del gruppo, Nevio Zaninotto, si è formato in alcune ottime strutture didattiche italiane e americane (dall'Umbria Jazz Festival ai migliori workshop newyorkesi) ha suonato nelle piazze italiane più prestigiose con centinaia di musicisti di fama internazionale, tra cui Enrico Rava, Norma Wyston, Sandro Gibellini, Pietro Tonolo, Giovanni Maier, U.T. Gandhi, Danilo Gallo, Mauro Ottolini, Glauco Venier. Renato Chicco, coinvolto nei più diversi repertori – dalla classica al blues fino all'hard bop –  ha fatto parte, tra gli altri della band di Lionel Hampton e del quartetto di Jerry Bergonzi e per sei anni è stato pianista e direttore musicale del cantante Jon Hendricks. Roberto Cecchetto, terminati gli studi di chitarra classica, si è dedicato al jazz nei master di Siena, e da allora ha suonato la chitarra elettrica con numerosi progetti di Enrico Rava, Roswell Rudd e Giovanni Maier, solo per citarne alcuni. A completare il quartetto una forza più giovane, proveniente dall'Ungheria, dalla formazione molto solida: il batterista Andras Mohay, che ha partecipato a diversi festival internazionali ed è già conosciuto sul nostro territorio grazie all'Alpe Adria Ensemble.

Prima dell'approdo udinese, ancora due concerti completano la sezione itinerante: lunedì 21 giugno, a Cervignano del Friuli (sempre alle ore 21), sale sul palcoscenico il Juri Dal Dan Trio. Protagonista dal 2002 di svariati festival e alla sua terza incisione discografica, qui la formazione si presenta con un ospite d'eccezione, il batterista romano Massimo Manzi, già collaboratore, tra gli altri, di solisti del calibro di Metheny, Wheeler, Fresu, Urbani, Rava…
Conclude la sezione itinerante il progetto “Secret Stories” del Maurizio Pagnutti Jazz 6et a Tricesimo, martedì 22 giugno, alle 21: un gruppo recente, dal grande impatto sanguigno, elevata precisione tecnica e un misto di sensibilità jazz, vitalità funky, energia blues e innata istintività.

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