Tempo di lettura stimato: 3 minuti

Maria Pia De Vito

Maria Pia de Vito

AL SAINT LOUIS COLLEGE OF MUSIC
“IMPROVVISAZIONE, NUOVI LINGUAGGI ED ELETTRONICA”

Sono aperte le iscrizioni al corso di specializzazione jazz tenuto da Maria Pia De Vito che quest'anno sarà basato sull'improvvisazione e l'uso dell'elettronica.
Il corso è organizzato dal Saint Louis College of Music di Roma e si articolerà in cinque incontri della durata di 6 ore ciascuno a partire dal  mese di Marzo 2011.
Potranno partecipare allievi di livello medio (minimo 3 anni di studio del canto jazz) e alto. La prenotazione è obbligatoria e le classi avranno un massimo di 15 allievi.

…”Il canto libero della De Vito approfitta delle possibilità offerte dalla tecnologia per trasformare un respiro in un loop ritmico, destinato poi a sciogliersi nel richiamo onomatopeico del dialetto…”

…“Ciò che più colpisce, nell'universo musicale di Maria Pia de Vito, è l'incredibile sensazione di completezza con la quale la materia musicale viene analizzata ed arricchita. Dietro ad una voce finalmente libera da ogni cliché stilistico, c'è un lungo lavoro di paziente affinamento e un sempre interessante mondo di variegature sonore regolarmente in grado di far lievitare le diverse possibili progettualità proposte. Ci sono molti modi di affrontare il jazz; quello di Maria Pia è obiettivamente personale e straordinariamente unico e moderno…”

MARIA PIA DE VITO, cantante, compositrice, arrangiatrice, studia canto lirico e contemporaneo e inizia l'attività concertistica nel 1976 come cantante e strumentista (plettri, percussioni, piano) in gruppi di ricerca su musica etnica, polifonia etnica e non, in particolare dell'area mediterranea, balcanica e sudamericana.
Dall'80 è attiva in campo jazzistico, collaborando stabilmente con musicisti quali John Taylor, Ralph Towner, , Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi ed esibendosi con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels e molti altri, partecipando ai più importanti festival internazionali e svolgendo tournèes europee ed oltreoceano.
Dopo 15 anni di pratica del jazz, un lungo lavoro sul grande songbook americano, sullo scat ed il be-bop, i primi sconfinamenti nel free e incontri con il jazz europeo, dal ‘94 inizia una nuova fase del suo lavoro con il progetto Nauplia, co-ideato e diretto insieme a Rita Marcotulli. Il recupero di una vocalità dalle matrici profonde del suono, che vedrà l'incontro tra il meticciato jazzistico e le peculiarità multiformi del canto napoletano (Nauplia, Fore Paese, Triboh). Il lavoro sulle possibilità improvvisative della voce a contatto con diversi contesti culturali diventa la matrice del suo “nuovo corso”, il di cui primo passo è “Phonè”, un lavoro sulla voce che precede il linguaggio, sul ritmo e sulla danza nelle loro diverse declinazioni culturali; è un progetto che segna l'inizio della collaborazione con John Taylor.
Dal 1996 collabora con il compositore britannico Colin Towns; con la sua Big Band, la “Mask Orchestra”, si è esibita nei maggiori festival di Inghilterra e Germania con la rimarchevole esibizione alla Queen Elizabeth Hall di Londra con la “Mask Symphonic” (70 elementi) e la co-partecipazione di Norma Winstone.
Nel 1997 si costituisce il con John Taylor e Ralph Towner, con cui ha inciso il CD “Verso”, svolto diverse tournée in Italia ed un lungo tour europeo nel corso del 2001). Il nome di Maria Pia in quell'anno è stato inserito, dalle più celebrate firme del giornalismo jazz americano, nella categoria “BEYOND ARTIST” del 49° DOWN BEAT CRITICS POLL 2001. Nella lista a cui si fa riferimento, il suo nome appare accanto a quelli di artisti del calibro di Caetano Veloso, Joni Mitchell, Cesaria Evora, Olu Dara, Carlos Santana, Uri Caine e Marisa Monte. L'importantissimo riconoscimento l'ha definitivamente imposta a livello internazionale.
E' del 2002 il cd “Nel Respiro”, che la vede ancora insieme a John Taylor e Ralph Towner, con la partecipazione di Steve Swallow e Patrice Heral, con il quale inizia una fruttuosa collaborazione artistica. Sono invece del 2003 il progetto e il cd “Tumulti”, che rappresenta il suo lavoro più sperimentale ed orientato all'interazione tra voce, improvvisazione e elettronica, al fianco di Patrice Heral, co-leader del progetto e con la collaborazione del geniale violoncellista Ernst Reijseger e del pianista austriaco Paul Urbanek, pluripremiato nel suo paese per i suoi lavori di “reverse composing”. Il lavoro, accolto con enorme favore della critica, si esibisce in festival jazz in Italia e all'estero. Il lavoro “So Right” , la vede impegnata, insieme ai co- leader Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e all'apporto del batterista Aldo Romano, in una riflessione sulla forma canzone, attraverso la composizione di brani originali e la reinterpretazione di brani di Joni Mitchell, grande innovatrice del songbook nordamericano. Recente, ma già molto fortunata, è invece la collaborazione con il clavicembalista, organista e direttore d'orchestra Claudio Astronio, nome assai noto nell'ambito della musica barocca internazionale. L'incontro tra l'improvvisazione e la vocalità barocca – già parte del bagaglio esperienziale della De Vito – sono il fulcro dei loro progetti comuni: “Chaconne” – (voce barocca – voce moderna – live electronics – clavicembalo – tiorba – violoncello – arpa doppia), “Coplas a lo divino” (musica sacra antica a contemporanea per organo a canne – voce ed elettronica) ed il duo “La danza della voce” (clavicembalo- voce ed elettronica).
Hanno scritto per lei penne celebri del jazz, come Ralph Towner, John Taylor, Bruno Tommaso, Giorgio Gaslini. L'ultimo grande nome è quello del maestro Roberto de Simone, che ha composto per lei una riscrittura della Fantasia Cromatica di J.S.Bach, registrata nel CD “Specula e gemini”, che vede anche una riscrittura di Monteverdi da parte di Bruno Tommaso.

Articoli scelti per te:

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

Commenti

commenti

Shares