ONDE DI TERRA voci e percussioni da Napoli

Peppe Sannino

Peppe Sannino

Venerdi 29 aprile al Ke Nako,Peppe Sannino e il suo gruppo di percussionisti presenteranno Onde di Terra, il nuovo album del musicista campano (pubblicato dalla label Obliqua e distribuito da Tre Lune Records), che è anche un viaggio in chiave ritmica attraverso le musiche tradizionali del mondo. Il progetto richiama nel titolo una raccolta di poesie di un autore napoletano, Mariano Bàino, con la volontà di suggerire un incontro fra le onde del mare di Napoli e le onde di terra del deserto africano .Un viaggio nel mondo delle percussioni, che, appunto, tiene fede al titolo e diventa suggestivamente ondulante, toccando diverse aree del pianeta quali Brasile, Cuba, la tradizione bantù della foresta africana fino ad arrivare alla tarantella napoletana. Alla ricerca non tanto di una traccia primigenia del ritmo, quanto del suo legame sociale con le storie, spesso di schiavitù o di emarginazione, e con i luoghi in cui Peppe è nato e dove questo legame non smette di essere vivo e vitale.

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IL TANGO DA NAPOLI A BUENOS AIRES

GIULIANA SOSCIA & PINO JODICE QUARTET

GIULIANA SOSCIA & PINO JODICE QUARTET

La malinconia di un artista (poeta, pittore o musicista) nasce spesso dalla nostalgia dei luoghi, di una terra che ha confini sfilacciati, come il tempo che scorre e si porta via i ricordi che vagano verso i posti dove ci sono le persone che ci hanno dato i natali, cercando di fermare il tempo in un viaggio attorno a se stesso. Il concerto “Il Tango da Napoli a Buenos Aires”, con la musica che lo compone, traccia esattamente questo percorso.

Un concerto, un disco, brani inediti ed editi oltre delle semplici similitudini. Coesione è la parola più giusta: tra i versi di Borges e di Marotta, tra il barrio e i quartieri spagnoli, tra il mare del Rio della Plata e quello del Golfo di Napoli, tra l’Oceano Atlantico ed il Mediterraneo, tra la ricerca sonora di Piazzolla e De Simone, tra l’indissolubilità di una coppia e, quindi, tra la fisarmonica di Giuliana Soscia e il pianoforte di Pino Jodice, tra le composizioni-sintesi della Soscia e di Jodice, tra il jazz e il tango.

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Massimo Colombo, Felice Clemente – “Doppia traccia”

Massimo Colombo, Felice Clemente – “Doppia traccia”

Massimo Colombo, Felice Clemente – “Doppia traccia”

Alle volte si dovrebbe evitare di leggere le note che accompagnano i CD; così in questo caso uno legge – cito testualmente – “si tratta di materiale di ausilio allo studio della musica classica a indirizzo jazzistico che va interpretato con swing e con piccole parti da improvvisare per le quali è necessario avere una buona pratica nel jazz” e lascia perdere. E farebbe male ché in realtà, a parte lo scopo per cui è stato inciso, si tratta di un disco valido. Innanzitutto i due protagonisti sono eccellenti musicisti: Massimo Colombo è pianista dalla tecnica sopraffina, dal tocco elegante ed incisivo e dalla fervida inventiva mentre Felice Clemente al sax soprano dimostra di aver ben assimilato la lezione dei “grandi” sopranisti  del passato pur avendo sviluppato un linguaggio abbastanza personale.

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Il fascino poetico del suonare in solo

Massimo Barbiero (foto Daniela Crevena)

Massimo Barbiero (foto Daniela Crevena)

A maggio 2011 esce il nuovo cd di Massimo Barbiero, Keres, per l’ etichetta Splasch . Daniela Floris parla con l’ artista di Ivrea del suo secondo lavoro in solo (dopo Nausicaa) e del percorso emotivo che lo ha portato a realizzare una scelta cosi’ difficile eppure cosi’ affascinante.

– Cosa ti porta a realizzare un cd in solo? E’ un impulso che nasce improvviso o una necessità espressiva che cresce progressivamente?

Non saprei dirlo con precisione, credo un insieme delle due cose, la necessità di esprimere qualcosa che è in certo modo è “maturato” che deve liberarsi, cerco di sentire quando è il momento, quando mi sembra che ci sia della musica da suonare”.

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Giacomo Crott – “Prova a cambiare idea”

Giacomo Crott – “Prova a cambiare idea”

Giacomo Crott – “Prova a cambiare idea”

Prima di presentare questo album è necessaria una piccola premessa metodologica che forse si sarebbe dovuta fare prima: questa redazione, per il solo fatto di ricevere un disco, si sente in qualche modo obbligata a parlarne a meno che non si ritiene l’album assolutamente scadente. Certo, dato il numero di CD, è impossibile recensirli tutti tempestivamente per cui chiediamo scusa degli involontari ritardi sia ai musicisti sia alle case discografiche. Ciò detto veniamo all’album in oggetto che – va detto immediatamente – con il jazz ha poco da spartire. In realtà Giacomo Crott è un buon chitarrista e discreto cantante che arriva al suo disco d’esordio dopo una carriera iniziata nel 1995 e svoltasi tutta nell’ambito della musica pop seppure di una certa qualità.

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Buona Pasqua

Jazz Easter

Gerlando Gatto e la redazione di A Proposito di Jazz augurano una Buona Pasqua a tutti i lettori.

Con l’occasione ci prendiamo qualche giorno di pausa, riprenderemo le pubblicazioni da martedì.