Maurizio Brunod – “Bad Epoque”

Maurizio Brunod - "Bad Epoque"

Maurizio Brunod - "Bad Epoque"

Effettistica ed elettronica unite ad una grande vena di lirismo sono le caratteristiche portanti di questo cd in solo, certamente di difficile realizzazione per Brunod, in quanto ad impegno tecnico, ma di una morbidezza vibrante ed anche godibile per chi lo ascolta.

Tra punte d’inquietudine (“Neve”, in cui le distorsioni, angoscianti contrastano con un ostinato di note acute), di malinconia intensa, quasi trascinata (la lentissima “Milonga del Nord”), passando per una rilettura trasfigurata, quasi “nordica” di “Blue in Green” di Miles Davis le suggestioni sono molte e il cd scorre via lasciando il segno, perché l’atmosfera è innegabilmente intensa, anche per la scelta stilistica di un clima introspettivo, in cui Brunod predilige tempi lenti, che enfatizzino la ricerca armonico / melodica, e in cui la morbidezza è ben bilanciata dal “disturbo” dei suoni distorti, o delle eleganti dissonanze.

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Massimo Barbiero & Giovanni Maier – “Code Talkers”

Massimo Barbiero & Giovanni Maier - "Code Talkers"

Massimo Barbiero & Giovanni Maier - "Code Talkers"

Percussioni e Violoncello, improvvisazione totale: una sonorità inusuale ma che già dai primi minuti è talmente sintonica che porta subito chi ascolta ad una rilassata tensione, senza che questa sembri una contraddizione.  Il codice che lega i due artisti e’ la sorgente di un dialogo personalissimo tra i due, un codice logico e trasognato, che non esclude chi assiste allo scambio, anzi: lo trasforma in fruitore attento (alla logica) e sognante (per l’ aspetto trasognato). Non catalogabile in un genere predefinito, come tutta la produzione artistica di Barbiero (che con Maier ha venti anni di sodalizio negli Enten Eller) questa e’ musica che varca i confini, che ha senso in se stessa e non come segno di un qualcosa di predefinito, nonostante sia sintesi di tutto ciò che Barbiero e Maier hanno suonato fino ad un minuto prima di entrare in studio a registrare.

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Niccolò Faraci – “Tokyo 2674”

Niccolò Faraci - Tokyo 2674

Niccolò Faraci - Tokyo 2674

Niccolò Faraci è un contrabbassista che ha da sempre coltivato un amore estremo per la fantascienza e che ha dato forma musicale a questa grande passione attraverso l’interazione tra elettronica, informatica, basso elettrico, sintetizzatori, e i suoni acustici di batteria e trombone. Ne è scaturito un cd frenetico, molto connotato nelle sue forme tutt’altro che canoniche, ma che ha anche una sua prevedibilità proprio per l’iniziale, esplicita “dichiarazione d’intenti”. Potrebbe agevolmente essere una bella colonna sonora per un modernissimo film di fantascienza ma si adatterebbe anche – per un certo sapore “anni ‘70” a film più datati ma ancora adesso modernissimi. E’ di sicuro musica curata, che mostra un’estrema attenzione espressiva a un mondo ipotetico reso reale proprio con quel mix di suoni, che appropriatamente e congruamente lo disegnano.

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