MONK MNK CD 006

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Baap - Sweet Dreams, Baby!

Baap - Sweet Dreams, Baby!

E' un cd particolare questo “Baap”, del trombonista Tony Cattano, che con Giacomo Ancillotto alla chitarra elettrica, Roberto Raciti al basso e Maurizio Chiavaro alla ha dato vita ad un'ora abbondante di musica multiforme.  Un pout pourri di stili e sonorità che dispiega tutte le potenzialità del suono del trombone, tutte le dinamiche possibili, le atmosfere più disparate.  Potrebbe essere una colonna sonora di cartone animato o telefilm d'azione, e allora occorre ascoltarlo dall'inizio alla fine senza soluzioni di continuità immaginando una storia ad esso fortemente intrecciata, oppure si può decidere di non farsi influenzare dalla copertina fumettistica e ascoltare ogni brano come un piccolo mondo a se.

Il trombone è strumento che si presta davvero a mille sonorità, e Cattano mostra di conoscerne a fondo le potenzialità, e di amarlo profondamente: dunque si ascolta in “Baap” un'allegra e creativa convivenza di stili, tra alla “marchin' band”, dixieland, persino cenni psichedelici anni 70, e un divertente sovrapporsi di acustico ed elettrico, ottenuto con il contrasto tra chitarra e trombone.  Si ascolti a questo proposito “Tricortine”, ad esempio: un po' di country music, moltissimo blues, reminiscenze alla Jimi Hendrix (ottima la chitarra di Ancillotto), il tutto impastato con il suono all'antica del trombone jazzistico completo di glissando e divertenti manierismi.

Lo strumento si fa sperimentale in “Outbound”, quasi un gioco, un allenamento per estrapolare tutti i tipi di timbro possibili nella lunga intro, per poi intraprendere una sorta di  “colonna sonora” che non sfigurerebbe affatto in un telefilm americano o un cartone di supereroi, di quelli di livello, che andavano in onda nella seconda metà degli anni 70, per intenderci.

Il contrabbasso di Raciti e' fondamentale nel connotare l'atmosfera dei brani ed ha un ruolo molto importante per tutta la durata del disco, così come la batteria di Chiavaro, che sa inventare senza timidezze sfondi adeguati per ogni situazione con notevole carattere.

Il cd si chiude con “Sand”, lungo brano che dopo un'intro armonica sospesa sfocia in sonorità quasi orientali, e sembrerebbe quasi il finale ad effetto del telefilm o cartone cui abbiamo appena assistito. Anzi, più che altro che abbiamo immaginato di sana pianta ascoltando dall'inizio alla fine tutti i brani in sequenza: e' un finale a sorpresa che potrebbe precedere un sequel, a giudicare dall' atmosfera inaspettata e tutt' altro che definita… o magari no.

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