Setola di maiale SM1980 CD

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Cangini-Lodati: "Plot"

Cangini-Lodati: "Plot"

Prima di ascoltare questo cd è assolutamente necessario dire a se stessi decine di volte: ricorda che è jazz sperimentale, sperimentale, sperimentale, sperimentale.  Si rischia se no di non andare oltre il quinto minuto di ascolto, ma sarebbe un errore.  Ascoltando musica bisogna sempre avere l’onestà intellettuale di scrollarsi di dosso i pregiudizi, che spesso provengono dal paragonare tutto a ciò che appartiene al nostro mondo sonoro, come se fosse il migliore e l’unica meta da raggiungere: uccidendo, di fatto, tutto ciò che a quel nostro centrico mondo non appartiene.


Chi vi scrive ha studiato una materia, l’etnomusicologia, che le ha insegnato (poiché costringeva a imbattersi in musiche di tutto il mondo, profondamente diverse dal nostro sapere musicale eurocentrico e ben temperato) come sia importante accostarsi al diverso (in questo caso al “nuovo”) senza appunto alcun tipo di pregiudizio: con il pregiudizio si esce da ogni confronto perdenti e si perde la possibilità di imparare e guardare e ascoltare cose nuove.

La vocalità di Rossella Cangini è assolutamente sperimentale, e (come avevamo rilevato qui in questo sito recensendo “Denique Caelum” in duo con il batterista percussionista Massimo Barbiero), nella sua voce non vanno ricercati timbro e vocalità jazzistiche ne’classiche, perché la Cangini utilizza la sua voce come strumento che riproduca anche effetti, rumori, anche aspri e se si vuole poco armonici, persino “sgradevoli” per un orecchio “educato”.

Lodati è un chitarrista molto valido e si presta al gioco destrutturante, cinicamente ironico (basti ascoltare “Estate” di Bruno Martino, ma anche il brano di apertura di questo cd, “Il Grillo Parlante”) che certamente in alcuni momenti è persino sconcertante, ma certamente ne’noioso ne’ privo di senso.

I brani sono tutti brani originali, a firma di entrambi gli artisti, i testi sono “nonsense” in alcuni momenti diventano molto intellettualistici, e le parole sono presumibilmente scelte in base al suono più che in base ad un loro significato in senso strettamente linguistico, attingono a testi colti frammentati qui e là, o al quotidiano reso brano musicale (“Taxi”).

In alcuni momenti questi artifizi possono essere persino irritanti, ma il cd va ascoltato con attenzione, perché è certamente un coraggioso tentativo di rompere gli schemi, senza tener conto dell’impatto e senza la volontà (a volte ruffiana) di venire incontro ai gusti di chi ascolta…

Lodati e Cangini da parte loro saranno certamente pronti anche a prendere in considerazione la possibilità che la loro musica non piaccia: sono i rischi cui si va incontro con la sperimentazione estrema. Dovranno essi stessi accettare il giudizio negativo di chi li abbia attentamente e rispettosamente ascoltati, senza pregiudizi sulla sua presunta “ignoranza”, secondo l’adagio “de gustibus non est disputandum”.

Davanti al nuovo di zecca ci vuole insomma un reciproco atto di rispetto e di scardinamento dei pregiudizi. Come dovrebbe essere non solo nella musica, of course.

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