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Rosario Bonaccorso – “In cammino”

Rosario Bonaccorso – “In cammino”

Rosario Bonaccorso – “In cammino” – Parco della Musica Records
Il contrabbassista siciliano si ripresenta alla testa del suo “Travel Notes Quartet” – immutato nell'organico ad eccezione di Fabrizio Bosso al posto di Andy Gravish – con questo album che costituisce l'ideale prosecuzione dell'ottimo “Travel Notes” registrato nel 2077 sempre per la Parco Della Musica Records. E bisogna subito dire che si tratta di una bella conferma: avevamo apprezzato il primo album in cui Bonaccorso si dimostrava artista oramai maturo, perfettamente consapevole dei propri mezzi espressivi ed in grado di comunicare al meglio la gamma di emozioni che la sua musica racchiude. Valutazioni confermate appieno dopo l'ascolto di questo “In cammino” che riesce ancora una volta a soddisfare appieno un ascoltatore con le orecchie bene aperte, vale a dire senza necessariamente chiedere al musicista sperimentazioni o astrusità che spesso risultano fini a sé stesse. Bonaccorso, invece, e lo dichiara esplicitamente, pur proseguendo in una ricerca “attraverso l'interiorità e l'esteriorità”, non disdegna di lasciarsi andare alle emozioni : “I brani – sottolinea Rosario – sono nati di getto come risultato di un momento di elaborazione e di meditazione… ho portato in studio di registrazione un approccio improvvisativo in cui prevalgono la spontaneità, la sintonia degli intenti e l'ascolto del prossimo…E' il momento istintivo di ogni creazione a interessarmi ed è per questo che tutti i brani sono “first take”: rappresentano la mia poetica e il mondo compositivo in quel momento di puro istinto”. Ed in effetti questa parole trovano un perfetto riscontro nella musica: fresca, sempre nuova, diversa nello scorrere dei brani, assai bene equilibrata tra pagina scritta e improvvisazione, con il giusto spazio lasciato ad ogni singolo musicista che ha così modo di dispiegare appieno le proprie potenzialità. Così Fabrizio Bosso evidenzia ancora una volta un fraseggio scintillante ed una maturità espositiva che lo colloca oramai ai vertici internazionali; Andrea Pozza è elegante, raffinato dotato di una intelligenza tale che gli consente di esprimersi al meglio sia in fase di assolo sia in fase di accompagnamento; ottimo il drumming di Nicola Angelucci mentre su Di Battista non c'è bisogno di aggiungere alcunché. Il repertorio, come si accennava, è dovuto nella sua totalità allo stesso Bonaccorso (che si fa valere anche come arrangiatore): splendidi, a nostro avviso, il brano di apertura e quello che da il titolo all'intero album.

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