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Keith Jarrett – “Rio”

Keith Jarrett – “Rio”

Keith Jarrett – “Rio” – ECM 2198/99 2CD
Keith Jarrett è musicista straordinario, sicuramente uno dei migliori pianisti jazz di tutti i tempi, artista dal carattere difficile ma dal talento sontuoso. Ebbene Jarrett, come tutti, può incappare nei suoi concerti in qualche giornata non particolarmente felice (il vostro cronista ricorda un' esibizione all'Auditorium la cui prima parte era – per usare un eufemismo – piuttosto noiosa). Viceversa quando entra in sala di incisione ha sempre le idee ben chiare e non c'è alcun disco che non si sia mantenuto su livelli di eccellenza. A questa regola non sfugge il doppio CD “Rio” inciso dal vivo al “Theatro Municipal” di Rio de Janeiro il 9 aprile del 2011. Si tratta di una lunga suite divisa in quindici parti non titolate che si articolano in circa un'ora e mezzo di splendide invenzioni. Ché il pianismo di Jarrett, come sanno bene gli appassionati, mai ripercorre sentieri già battuti, ma reinventa continuamente: è come se Keith, ogni volta, riportasse continuamente alla coscienza tutto il proprio vissuto per interpretarlo alla luce delle continue conoscenze, degli stimoli nel frattempo assorbiti. E per averne conferma basta confrontare questo album con “Testament” del 2008: lì c'era un Jarrett sicuramente profondo come sempre ma sicuramente incupito da contingenze personali non felici; qui, in “Rio” ritroviamo un pianista gioioso, felice di vivere che trova ancora nella musica il mezzo migliore di esprimere questo stato d'animo. L'album inizia in modo atonale tanto da richiamare una di quelle infelici esibizioni cui prima si faceva riferimento; poi, dal secondo brano, l'atmosfera cambia radicalmente e ritroviamo il Jarrett di sempre, il Jarrett che disegna armonie straordinarie a completamento di linee melodiche ora sfuggenti ora più lineari ma sempre dall'incredibile fascino. E così ascoltare il suo diventa quasi un ripasso della storia del jazz. Nel suo pianismo è davvero contenuto quanto di meglio la musica jazz abbia saputo produrre nel corso della sua vicenda, il tutto offerto – caso raro in questo momento per Jarrett – senza alcuna voglia di ermetismo anzi con il preciso scopo di farsi comprendere, senza veli, senza alcuna intermediazione.

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