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Vertere String Quartet & Robertinho De Paula – “Vera Cruz”

Vertere String Quartet & Robertinho De Paula – “Vera Cruz”

Vertere String Quartet & Robertinho De Paula – “Vera Cruz” – Dodicilune 291
Dieci splendidi brani brasiliani, un eccellente quartetto d'archi “rinforzato” da un bravo chitarrista, arrangiamenti eleganti e pertinenti: questi, in estrema sintesi, gli elementi che rendono di livello questo album. Purtroppo, rivolgersi alla musica brasiliana è diventato un vezzo di molti musicisti che amano inserire brani del genere in un programma assolutamente “altro”, con effetti non sempre positivi. Questo per dire che anche la musica più valida va maneggiata con cura e perizia. Cura e perizia che non mancano certo al Vertere String Quartet composto dai violinisti Giuseppe Amatulli e Rita Paglionico, da Domenico Mastro alla viola e da Giovanna Buccarella al cello cui, come già detto, si è aggiunto per l'occasione il chitarrista Robertinho De Paula figlio del ben noto Irio. I cinque hanno affrontato un repertorio brasiliano ma non oleografico nel senso che hanno fatto sì ricorso – eccezion fatta per Irio De Paula – a compositori “classici” ma sono andati a pescare brani poco eseguiti. Così, ad esempio, di Antonio Carlos Jobim ascoltiamo “Radamés y Pelé” e “Meu amigo Radamés”, di Milton Nascimento “Vera Cruz” e “Maria trés filhos”…e non manca una sortita nella musica “colta” con “Saudade do Chorinho” di Villa Lobos. Insomma un repertorio da intenditori, fatto apposta per soddisfare anche i palati più sopraffini; ma il solo repertorio, ovviamente, non sarebbe stato sufficiente se non fosse stato eseguito in maniera egregia dai cinque musicisti. Il quartetto dialoga con la chitarra di De Paula disegnando fitte trame sonore in un contesto quanto mai affascinante proprio perché di non facile definizione: gli archi mantengono intatto il fascino del loro suono eppure il risultato è tutt'altro che riconducibile alla musica colta o popolare; il linguaggio è moderno, attuale, con profonde venature jazzistiche in mirabile equilibrio tra modernità e tradizione. A quest'ultimo proposito da sottolineare il mirabile lavoro di arrangiamento compiuto da un altro eccellente musicista pugliese, Gianluigi Giannatempo.

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