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Enrico Blatti – “Espresso 443”

Enrico Blatti – “Espresso 443”

Enrico Blatti – “Espresso 443” – Egea
Sono curioso di sapere cosa pensano gli amici e colleghi che, una decina d’anni fa, quando si parlava della fisarmonica nel jazz storcevano il naso. In questo album si ha, infatti, la riprova di come anche questo strumento, se ben usato, possa esprimersi al meglio in un contesto jazzistico, seppure di sapore particolare. Ed in effetti il contesto è quello giusto: il gruppo comprende Pietro Tonolo al sassofono, Gabriele Mirabassi al clarinetto, Ettore Pellegrino al violino, Mario Stefano Pietrodarchi all’accordion, Maurizio Luciani al contrabbasso, Elena Trovato all’arpa e Pietro Pompei alle percussioni. Le composizioni sono tutte scritte ed arrangiate dal compositore romano Enrico Blatti che non a caso è l’intestatario dell’album. Blatti è musicista di solida preparazione: dopo il diploma di Clarinetto ottenuto con il massimo dei voti,si diploma in Composizione e Strumentazione per Banda, Direzione d’Orchestra e Musica Corale e Direzione di Coro. Dopo aver studiato accuratamente anche la musica jazz, nel 1995 fonda l’ensemble di fiati Nuovarmonia di cui è direttore ed arrangiatore. Più volte invitato all’estero ha diretto in moltissimi Paesi anche del Sud America e ha scritto ed arrangiato per Richard Galliano, Marcelo Nisinman, Fernando Suarez Paz, Lee Konitz, Amji Stewart, Cheryl Porter. Questo per dire che probabilmente proprio l’internazionalizzazione, l’essere venuto a diretto contatto con culture le più variegate rappresenta la cifra caratterizzante l’estetica del musicista che si ritrova puntualmente nel CD. Così, attraverso gli otto brani di “Espresso 443” la musica ci invita a compiere un viaggio straordinario nel Mediterraneo con i titoli che in qualche modo ci aiutano a capire dove siamo: si parte con “Taranta” chiaramente ispirata dall’omonima danza popolare salentina mentre in “Ninna nanna” l’accordion di Mario Stefano Pietrodarchi ci culla dolcemente fino a traghettarci in “InterRail” che esplicitamente richiama la corsa del treno…e via di questo passo fino al conclusivo “Radio Tirana” influenzato da ritmi balcanici. Il tutto attraverso una serie di emozioni create dall’incontro tra una musica straordinaria e musicisti straordinari che raramente hanno l’occasione di suonare assieme, emozioni porte con estrema naturalezza, senza forzatura alcuna.

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