Ma la Blue Note è davvero la migliore etichetta di jazz?

Blue Note logo

Prendetela come una provocazione, ma siamo proprio sicuri che la Blue Note sia la migliore etichetta di jazz? Ci siamo spesso fatti questa domanda. Abbiamo lavorato per anni in casa discografica e abbiamo potuto vedere in azione e studiare i meccanismi di marketing che, se ben calibrati, portano a innalzare la reputazione e la considerazione di questo o quell’artista, di questa o quell’etichetta. Se guardiamo al campo della musica classica a tutti viene in mente l’esempio della Deutsche Grammophon. Pochi sanno che la gloria di questa label si deve a un’azzeccata campagna di marketing che ne incensava la qualità tecniche di registrazione, nonché alla presenza di un colosso del calibro di Herbert von Karajan, il primo direttore d’orchestra divo. Sulla qualità di registrazione della DG lasciamo la parola agli audiofili (personalmente preferiamo di gran lunga il suono della Decca, che fu la precedente regina… detronizzata).

Marco Giorgi
www.red-ki.com

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