Tempo di lettura stimato: 5 minuti

Ambrose Akinmusire (foto Luciano Rossetti)

Ambrose Akinmusire (foto Luciano Rossetti)

Teatro Donizetti, sabato 24 marzo, ore 21
Ambrose Akinmusire Quintet
La strada maestra del Jazz

Il Jazz, sappiamo, percorre cronologicamente una strada maestra, a prescindere dalle mille affascinanti strade che si dipanano da essa, e che sono le strade delle contaminazioni con generi musicali, culture, musica colta, alle sperimentazioni, alle vie dell'elettronica e via dicendo in una potenzialmente infinita corolla di possibilità.  Ma la strada ascrivibile al dipanarsi del Jazz dai prodromi fino ad oggi, e che identificail Jazz come un genere a se stante è una e vede l'avvicendarsi di nomi che al loro solo sentire si pensa “èil jazz”.

Non si pensi che in questa strada maestra tutti siano diventati mitici o famosi come John Coltrane, o Miles Davis, o Charles Mingus, o Ron Carter, o Wayne Shorter, o Chick Corea o anche Brad Mehldau, per citarne alcuni. E' il tipo di musica che identifica se siamo nella strada maestra, che è stata tracciata naturalmente da giovanissimi che poi sono (o non sono) diventati mitici.
Ambrose Akinmusire è un giovane trombettista di Oakland e ha deciso di fare il Jazz.  E ad ascoltare il suo di sabato al Teatro Donizetti ha preso la decisione giusta.  Nessuna accattivante trovata fantasiosa: ma un'enorme fantasia nei fraseggi, nell'interazione con il quartetto, nelle dinamiche.  Nessun gigioneggiare: comunicatività insita nella musica.  Strumento padroneggiato alla perfezione con il fine unico di fare musica.  Innovazione, perché Akinmusire suona un Jazz modernissimo: eppure quest'innovazione è totalmente giocata sul progredire superando di netto, ma non certo distruggendo, quella strada maestra tracciata prima dai grandi, e perché no, anche dai meno noti interpreti e precedenti innovatori del Jazz.  Procedere in avanti tracciando idealmente nuovi chilometri di strada senza lanciare indietro bombe a mano è una scelta di grande rilievo e valore, e si traduce in un Jazz di spessore, che guarda avanti senza voltarsi indietro ma che è il risultato di un percorso unico e fondamentale.

Akinmusire possiede un timbro particolarmente pieno, un fraseggio chiaro e cristallino.  E' serissimo mentre suona, non gioca, suona, suona, suona, ascolta i suoi compagni, è compenetrato ed è un innovatore costruttivo, non distruttivo.  Non rinnega il passato ma si capisce quanto lo abbia metabolizzato e quanta forza per andare avanti ne abbia tratto.  Le sue lunghe possiedono una tensione espressiva pazzesca.  Sa prendersi le sue pause e i suoi silenzi, lascia spazi tra un fraseggio e l'altro, in modo che siano ancora più apprezzabili, come piccoli gioielli da mettere in evidenza.
La batteria di Justin Brown cammina nella stessa direzione: incredibilmente ricco d'idee, incredibilmente elegante, stilisticamente impeccabile e totalmente innovativo non ha mai smesso di fare Jazz e di dialogare con gli altri con una musicalità e una personalità così funzionali l'una all'altra da lasciare di stucco.  Il sax di Walter Smith, il contrabbasso di Harish Raghavan, il pianoforte di Sam Harris vanno nella stessa direzione, in un interplay che rasenta la perfezione, contribuendo a rendere comunicativa una musica di per se per nulla semplice.  E' musica nuova che arriva dritta a chi la ascolta.

Non c'è rabbia, non c'è autocompiacimento, non ci sono spiritosaggini, non c'è spocchia, non c'è spacconeria: si suona il Jazz,anche quando le note dei fiati sono urlati, o sommesse, anche quando la melodia prende strade non conformi, anche quando le dissonanze “disturbano” il procedere armonico.
Nella strada maestra del Jazz s'incontrano musicisti di enorme talento, che per di più uniscono a quel talento anche uno studio continuo e ferreo del proprio strumento (e bisogna dire che in America questa è una caratteristica fondamentale: quasi nessun musicista di talento si accontenta e si crogiola in quel talento, ma studia, studia, studia e continua sempre a studiare).

Il quintetto di Akinmusire sta percorrendo (in avanti) la strada maestra del Jazz: ascoltateli se potete.

Articoli scelti per te:

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

<< Pagina precedente

  1. Page 1
  2. * Tutto in una pagina *
Pagina successiva >>

Commenti

commenti

Shares