I nostri CD

I NOSTRI CD

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Un Archivio Nazionale del Jazz a disposizione di tutti gli utenti

Mastruzzi e Mazzoletti

Mastruzzi e Mazzoletti

Che fine faranno le molte collezioni private di jazz? E, soprattutto, dove sono finite le registrazioni che di solito i fonici fanno durante i concerti? E’ possibile in qualche modo recuperarle e metterle a disposizione di tutti?

A tali esigenze intende rispondere una nuova iniziativa del “Saint Louis College of Music” di Roma presentata giovedì 19 aprile alla stampa specializzata in Campidoglio: la costituzione, sul web, dell’ “Archivio Nazionale del Jazz”.

L’idea è scaturita dalla fertile mente di Adriano Mazzoletti che davvero una ne fa e cento ne pensa; così dopo aver dato alle stampe quella che per tanti anni resterà, in assoluto, la migliore opera sul jazz italiano, eccolo partorire un’altra brillante operazione che, se ben condotta, risulterà davvero di grosso rilievo.

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La Casa del jazz compie sette anni

Roberto Gatto

Roberto Gatto (foto Roberto Cifarelli)

La Casa del Jazz festeggia mercoledì 25 aprile il suo settimo anno di attività e per l’occasione si terrà una giornata di concerti, con ingresso gratuito, nel parco con i docenti e gli alunni del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, in particolare,Roberto Gatto, Paolo Damiani e Antonio Iasevoli.

Aprirà la giornata alle 12 ,la Roberto Gatto Band, conRoberto Gatto, batteria, Andrea Molinari chitarra, Antonio Giordano , sax tenore, Francesco Puglisi , contrabbasso. Sicuramente uno dei migliori batteristi al mondo,Roberto Gatto, la sua musica è caratterizzata sempre dal desiderio di esplorare i generi più diversi e contaminarli, di incontrare e collaborare con altri musicisti, trasmettere emozione e divertimento a chi lo ascolta. Una batteria. Sembra poco, ma può essere tantissimo. Non tanto perché Roberto, seduto dietro ai suoi tamburi ha saputo viaggiare per il mondo dei suoni come pochi, pochissimi altri hanno saputo fare, ma soprattutto perché non è solo di ritmo, di percussioni, di battiti che si tratta. E forse non si tratta nemmeno solo di musica.Roberto Gattoè un, infatti, un esploratore, un “ragazzo”  che ha pensato di trasformare il suo strumento in una macchina in grado di muoversi nel tempo e nello spazio. No, non stiamo esagerando, perché Roberto, partendo dalla batteria, dal ritmo, dal battito, è andato altrove, è riuscito a superare le strette gabbie dei generi e degli stili, ha messo a disposizione il suo talento per aiutare quello degli altri, ha scritto, raccontato, sperimentato, visto, vissuto la musica in prima persona.

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