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Claudio Fasoli, Luca Garlaschelli – “Duology”

Claudio Fasoli, Luca Garlaschelli – “Duology”

Claudio Fasoli, Luca Garlaschelli – “Duology” – RadioSNJ 025
Il sassofonista Claudio Fasoli appartiene a quella non folta schiera di musicisti in grado di affrontare qualsivoglia sfida con la sicurezza di uscirne bene. Questa volta il musicista veneziano si misura con la formula del duo cameristico unitamente al contrabbassista Luca Garlaschelli ed il risultato è semplicemente magnifico. I due presentano un repertorio in cui gli originals, scritti da ambedue, si alternano a standards ed è una novità nella discografia di Fasoli dal momento che il sassofonista solo una volta, prima d'ora, si era prodotto nella registrazione di standards; in “Duology” i quattro brani celebri scelti sono accomunati dalla bellezza della linea melodica e ovviamente vengono rivisitati secondo la logica che sottende tutto l'album. Una logica che vede i due musicisti interagire in modo straorinario, senza orpelli, inutili abbellimenti, ma andando direttamente alla radice della musica, cercando ogni frammento nascosto, valorizzando al meglio ogni nota e soprattutto fornendo un vero e proprio saggio di quel che in musica vogliono dire interpretazione ed espressività. Così, ad esempio, si parte con il celeberrimo “How in sensitive” di Jobim, De Moraes: dopo l'introduzione e l'esposizione del tema, i due percorrono le strade dell'improvvisazione senza perdere il filo del discorso, sempre sorretti dall'urgenza espressiva che li spinge a suonare in quelle determinate modalità. Di qui un'evidente ricerca sul linguaggio per cui i due intraprendono un cammino che, consapevolmente, li porta lontani da melopee di consumo per ritrovare una musica come afferma il contrabbassista “espressione urgente e vera di chi la produce, frutto di passione, disciplina, lavoro studio e talento”. E per capire quanto tali idee trovino un riscontro nell'album si ascoltino l'originale “Il romanzo di Aldo” di Luca Garlaschelli dal vago sapore tanguero e il bellissimo “Invitation” di Kaper e Webster.

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