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Ahmad Jamal – “Blue Moon”

Ahmad Jamal – “Blue Moon”

Ahmad Jamal – “Blue Moon” – Jazz Village 570001
Non c'è dubbio alcuno che Ahmad Jamal, giunto alla considerevole età di 82 anni, sia da considerare uno dei pianisti più importanti della storia del jazz. E' altresì indubbio che il meglio di sé il pianista lo abbia già espresso nelle storiche incisioni effettuate per la “Chess” e l' “Impulse!” per cui è ben difficile attendersi qualcosa di meglio dai suoi nuovi album. A questa regola non sfugge “Blue Moon” senza, però, che questo infici la validità di questa nuova produzione. In effetti, dopo “A Quiet Time” (Dreyfus Records) del 2010, anche questo “Blue Moon” si situa su livelli di eccellenza e per più di un motivo. Innanzitutto la validità del gruppo che rispetto al precedente album ripresenta Manolo Badrena alle percussioni mentre Reginal Veal al contrabbasso ed Herlin Riley alla rimpiazzano, rispettivamente, James Cammack e Kenny Washington. E' da sottolineare la perfetta intesa creatasi durante la seduta di registrazione tra Riley e Badrena: ci sono dei momenti in cui i due interagiscono talmente bene da costituire un tutt'uno, come un musicista dalle mille braccia capace di suonare allo stesso tempo batteria e percussioni. In secondo luogo la varietà e complessità del repertorio comprendente tre composizioni del pianista (“Autumn rain”, “I remember Italy” e “Morning mist”) ed una serie di standards che Jamal interpreta con la solita verve ed originalità. Così da “Blue Moon” a “Invitation”, da “Laura” a “Woody'n you” è una vera e propria cavalcata attraverso alcuni dei temi più conosciuti del jazz reinterpretati dal quartetto con assoluta originalità. Presentare degli standards è sempre impresa ardua in quanto i termini di paragone sono moltissimi; ebbene Jamal riesce sempre ad entusiasmarci con questi brani mettendo ancora una volta in mostra le caratteristiche che gli sono peculiari: eleganza del tocco, lirismo, un gusto sofisticato nel fraseggio tramite accordi, la ricca armonizzazione, le immutate possibilità improvvisative, un eccellente senso della costruzione sorretto tra l'altro da un grande controllo della dinamica.

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