L'iniziativa presentata alla stampa giovedì 19 aprile

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Mastruzzi e Mazzoletti

Mastruzzi e Mazzoletti

Che fine faranno le molte collezioni private di jazz? E, soprattutto, dove sono finite le registrazioni che di solito i fonici fanno durante i concerti? E' possibile in qualche modo recuperarle e metterle a disposizione di tutti?

A tali esigenze intende rispondere una nuova iniziativa del “Saint Louis College of Music” di Roma presentata giovedì 19 aprile alla stampa specializzata in Campidoglio: la costituzione, sul web, dell' “Archivio Nazionale del Jazz”.

L'idea è scaturita dalla fertile mente di Adriano Mazzoletti che davvero una ne fa e cento ne pensa; così dopo aver dato alle stampe quella che per tanti anni resterà, in assoluto, la migliore opera sul jazz italiano, eccolo partorire un'altra brillante operazione che, se ben condotta, risulterà davvero di grosso rilievo.

In effetti,  come si accennava in apertura, a differenza della musica accademica di cui esistono numerosi archivi consultabili, nel jazz la situazione è completamente diversa. Oltre ad un fondo, già esistente, costituito da migliaia di , il principale interesse dell'Archivio è quello di salvare registrazioni di concerti, , jam session che con il tempo potrebbero andare irrimediabilmente perdute. Ciò perché, a differenza della musica colta, essendoil jazzstrettamentelegato all'improvvisazione, ogni concerto, ogni esecuzione, ogni performance ha una sua specificità che può risultare determinante, ad esempio, nel delineare il percorso artistico di un certo musicista. Ad esempio – sottolineano i responsabili dell'iniziativa – se “Jerry Newman nel 1941 non avesse registrato le jam session alla Minton's Playhouse di Harlem, oggi sapremo poco o nulla sull'evoluzione del jazz di quel periodo storico”.

L'Archivio Nazionale del Jazz conterrà, inoltre, le partiture con relative parti staccate (ad esempio, trattandosi di big band, le parti delle trombe, quelle delle ance… e così via), riviste specializzate, articoli apparsi su quotidiani e periodici, interviste registrate… insomma tutti quei materiali che possano risultare di un qualche interesse sia per ricercatori e studiosi sia per semplici appassionati.

E' molto interessante rilevare una peculiarità dell'Archivio: le incisioni e le registrazioni saranno correlate da una serie di foto, locandine, documenti (articoli di presentazione, recensione) che serviranno a meglio inquadrare il fatto musicale in un determinato periodo storico.

Adesso , ovviamente, restano una serie di problemi da risolvere, tutt'altro che secondari. Innanzitutto il tempo necessario per digitalizzare il materiale; in secondo luogo il reperimento di sempre nuovi materiali, in terzo luogo i rapporti con la SIAE per rendere fruibile il sito. C'è poi la questione della location; a nostro modesto avviso esiste già una struttura che nacque proprio con questa “mission” e che potrebbe essere pronta a tal uopo, la Casa del Jazz, ma gli organizzatori hanno tenuto a sottolineare che preferiscono mantenere l'Archivio in qualche modo all'interno del S. Louis anche perché si tratta di iniziativa totalmente privata.

L'Archivio è già visibile all'indirizzo www.archivionazionaledeljazz.com suddiviso nelle seguenti sezioni: archivio audio con registrazioni di concerti live e relative locandine e articoli di commento; partiture stampate e originali di composizioni e arrangiamenti con relative parti staccate; archivio dischi; pubblicazioni con riviste e libri; archivio video comprendente cortometraggi, soundies e altri filmati.

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