Tempo di lettura stimato: 18 minuti

E.S.T. Trio – “301”

E.S.T. Trio – “301”

E.S.T. Trio – “301” – act 9029-2
Il mondo del jazz vive un profondo rimpianto: non sapere cosa sarebbe stato capace di fare l'e.s.t. Trio se nel giugno del 2008 il pianista non fosse venuto meno nel corso di una immersione subacquea. Fino a quel momento il trio svedese, completato dal batterista Magnus Öström e dal bassista Dan Berglund, si era segnalato all'attenzione del pubblico e della critica come forse l'unica formazione capace di portare avanti la lezione di Bill Evans e quindi una nuova e diversa concezione del classico trio pianoforte, , contrabbasso. Una parziale risposta viene da questo splendido album registrato in Australia nel gennaio del 2007. In realtà il CD contiene solo una parte delle nove ore di musica registrate dal gruppo nell'inverno del 2007, quando, trovandosi in tournée dall'altra parte del mondo, i tre decidono di affittare lo studio “301” di Sidney per suonare e sperimentare; in due giorni, come dicevamo, vengono lasciate ben nove ore di musica: una prima parte è andata a costituire “Leucocyte” (ACT, 2008), un'altra parte è contenuta in questo “301”. L'impressione è notevole: il gruppo si muove evidenziando il solito straordinario interplay, ma questa volta c'è un elemento di novità, un uso più spinto dell'elettronica con effetti vari e di conseguenza una certa riduzione del classico assolo. Tutto ciò rende la musica dell'e.s.t. Trio da un canto più grumosa e scura dall'altro, se possibile, più affascinante. Le atmosfere sono cangianti: da momenti in cui la ricerca sonora sembra prevalere su tutto il resto con il contrabbasso usato addirittura in funzione chitarristica (si ascolti soprattutto “Three Falling Free Part II” ) a momenti in cui il trio mostra la sua veste più suadente e intimista con Svensson che evidenzia il suo stile affatto personale nonostante le indubbie derivazioni da Evans e Jarrett (splendido, ad esempio, “The Childhood Dream” che chiude l'album). Così non è esagerato affermare che questo sia il migliore album del gruppo in quanto compendia assai bene quanto già fatto e traccia chiaramente quali sarebbero state le linee guida su cui incamminarsi se la sorte non avesse deciso diversamente.

Articoli scelti per te:

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

<< Pagina precedente

  1. Page 1
  2. Page 2
  3. Page 3
  4. Page 5
  5. Page 6
  6. Page 7
  7. Page 8
  8. Page 9
  9. Page 10
  10. Page 11
  11. Page 12
  12. Page 13
  13. * Tutto in una pagina *
Pagina successiva >>

Commenti

commenti

Shares