Janula Jazz Festival all’insegna dell’entusiasmo

Janula Jazz Festival

Giunto alla seconda edizione lo Janula Jazz Festival ha di nuovo acceso di musica il corso principale di Cassino. La particolare atmosfera di questa kermesse di tre giorni è data dalla dimensione “umana” creata da una serie di fattori vincenti: gli organizzatori sono veri appassionati di Jazz ( che come abbiamo detto più volte su “A proposito di Jazz” qui è una delle condizioni necessarie perché un Festival vibri per la musica e non per altri interessi trainanti, come lo strapotere di etichette discografiche, o sponsor, o “vendibilità” dei concerti – che portano all’ omologazione). Secondo fattore, i cittadini accorrono con entusiasmo agli eventi in programma e creano un clima particolarissimo: familiare da un lato, e di aperta e benevola curiosità dall’ altro. Terzo fattore, il tutto ruota intorno al Bar Italia, piccolo ma fondamentale luogo di aggregazione a prescindere dal jazz, gestito dalla famiglia Reale, in cui il figlio Roberto è promotore, insieme a Daniele Camerlengo e a tutti i soci dell’ associazione Jazz e Libertà, di una serie di iniziative che avvicinano il jazz alla gente e lo tramutano in occasione (allegra e importante) di incontro.

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Il pop non giova a Norah Jones

Norah JonesNonostante il grande successo di pubblico, mai ho considerato Norah Jones una grande artista, capace di rinverdire le sorti del canto jazz, ma una buona musicista in possesso di una voce calda e suadente e di un pianismo limitato ma sufficiente ad accompagnare il suo canto. E su questi terreni la Jones è ancora capace di regalare emozioni… ma quando transita nel pop, il quadro cambia radicalmente e certo non in meglio.

Se ne è avuta conferma nel concerto di lunedì 17 settembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma. La cantante, presentatasi in quintetto con Josh Lattanzi basso, Pete Remm tastiere, Jason Roberts chitarra  e Greg ‘G Wiz’ Wieczorek batteria, ha dedicato la prima parte della serata alla presentazione di brani tratti dall’ultimo album “Little Broken Hearts” prodotto da Danger Mouse (alias Brian Burton) con canzoni originali scritte da lei e dallo stesso Burton.

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Einaudi e Sakamoto a “Contemporanea 2012”

Ludovivo Einaudi

Ludovivo Einaudi

Inizia sabato, 22 settembre, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, la settima edizione della “stagione Contemporanea”.

Anche quest’ano l’appuntamento si presenta particolarmente interessante anche per chi non segue spesso tale tipo di espressione artistica: in effetti, da quando si è pensato di organizzare questa rassegna, obiettivo prioritario è stato quello di evidenziare la possibilità di  costruire una percezione positiva nei confronti della musica di oggi. Percezione positiva che purtroppo non è molto comune sia per l’impreparazione del pubblico, sia soprattutto per le difficoltà di fruizione insite molto spesso nelle proposte degli artisti “contemporanei”. All’Auditorium, viceversa, si presenta un ventaglio di proposte ricche e variegate, sempre sorprendenti, che dovrebbe rendere possibile il riappropriarsi dell’idea che un concerto possa essere concepito e prodotto per essere gustato come un piacere fisico, come la sintesi intelligente di una piacevole coabitazione tra cervello e sensi.

Con la cura diOscar Pizzo,la Fondazione Musicaper Roma ha prodotto la quasi totalità degli appuntamenti di questa stagione, molti in collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia.

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I nostri CD

I NOSTRI CD

GUIDA ALL’ASCOLTO DEDICATA AGLI STANDARD

casa del jazz

Dal 3 ottobre, ogni mercoledì fino al 7 novembre, Gerlando Gatto conduce alla Casa del Jazz un nuovo ciclo di “guide all’ascolto” dedicato agli standard. Per comune accettazione si definisce “standard” un brano popolare che è entrato a far parte del repertorio jazzistico e proprio i musicisti jazz non possono non conoscerne melodia e progressione armonica. Ma quel che maggiormente stupisce è la capacità dei jazzisti di ripresentare questi brani in versioni sempre nuove, sempre aggiornate sì da farli apparire moderni, come se fossero stati composti oggi e non parecchi anni fa. Di tutto questo si occupa nel nuovo ciclo di guide all’ascolto Gerlando Gatto magnificamente coadiuvato, come al solito, da grandiosi musicisti quali, li citiamo in ordine di partecipazione, Renzo Ruggieri, Giampaolo Ascolese batteria in trio con Elio Tatti contrabbasso e Filiberto Palermini sax, Ada Montellanico in duo con il bravissimo chitarrista Francesco Diodati, Stefano Sabatini, Marcella Carboni, Enrico Pieranunzi.

Questo il programma degli incontri:

3-10-2012
Cominciamo con l’Europa: da “Bluesette” a “Estate”
con Renzo Ruggieri e la sua fisarmonica

10-10-2012
“A night in Tunisia”: lo standard del bebop
con Giampaolo Ascolese batteria, Filiberto Palermini sax, Elio Tatti contrabbasso

17-10-2012
Da Monk lo standard più inciso
con Ada Montellanico voce, Francesco Diodati chitarra

24-10-2012
Due grandi ballad: “Lover man” e “You don’t know what love is”
con Stefano Sabatini piano solo

31-10-2012
Un ascolto diverso
con Marcella Carboni e la sua arpa

7-11-2012
Un mondo di standard
con Enrico Pieranunzi piano solo

Assegnato a Philip Glass il Praemium Imperiale per la musica

GlassE’ stato assegnato, anche quest’anno il prestigioso “Praemium Imperiale”.
Il Praemium Imperiale – istituito nel 1989 – è il più importante premio d’arte esistente. Viene aggiudicato in cinque discipline – pittura, scultura, architettura, musica, teatro/cinema – e conferisce un prestigio internazionale in campo artistico pari a quello dei Premi Nobel in campo scientifico.
Gli artisti sono premiati per i risultati conseguiti, per l’influenza da essi esercitata sul mondo dell’arte a livello internazionale e per il contributo dato alla comunità mondiale con la loro attività.
Ciascuno dei cinque vincitori riceverà un premio di 15 milioni di yen (circa 154.000 euro), un diploma e una medaglia, conferiti dal Patrono onorario della Japan Art Association, il Principe Hitachi, durante la cerimonia di premiazione che si svolgerà a Tokyo il prossimo 23 ottobre.

La sua autorevolezza gli viene unanimemente riconosciuta anche grazie all’estremo rigore delle selezioni dei candidati e della scelta finale dei vincitori. In ciascuno dei sei paesi dei Consiglieri internazionali appositi Comitati da essi presieduti propongono le candidature per i riconoscimenti annuali. Successivamente, tra queste “rose” di nomi i Comitati di Selezione della Japan Art Association provvedono a scegliere i cinque vincitori. Sono assicurate così la massima serietà e l’assenza di qualsiasi calcolo o condizionamento. Ciò può spiegare, tra l’altro, come a volte siano premiati più artisti di un medesimo Paese; due anni fa ben tre dei cinque premi in palio sono andati ad artisti italiani: Enrico Castellani, Maurizio Pollini e Sophia Loren. Questa volta solo un italiano si è affermato: lo scultore Cecco Buonanotte.

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