Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Janula Jazz Festival

Giunto alla seconda edizione lo Janula Jazz ha di nuovo acceso di musica il corso principale di Cassino. La particolare atmosfera di questa kermesse di tre giorni è data dalla dimensione “umana” creata da una serie di fattori vincenti: gli organizzatori sono veri appassionati di Jazz ( che come abbiamo detto più volte su “A proposito di Jazz” qui è una delle condizioni necessarie perché un Festival vibri per la musica e non per altri interessi trainanti, come lo strapotere di etichette discografiche, o sponsor, o “vendibilità” dei concerti – che portano all' omologazione). Secondo fattore, i cittadini accorrono con entusiasmo agli eventi in programma e creano un clima particolarissimo: familiare da un lato, e di aperta e benevola curiosità dall' altro. Terzo fattore, il tutto ruota intorno al Bar Italia, piccolo ma fondamentale luogo di aggregazione a prescindere dal jazz, gestito dalla famiglia Reale, in cui il figlio Roberto è promotore, insieme a Daniele Camerlengo e a tutti i soci dell' associazione Jazz e Libertà, di una serie di iniziative che avvicinano il jazz alla gente e lo tramutano in occasione (allegra e importante) di incontro.

E' anche così che si diffonde la musica, ed è questo che anche quest' anno è accaduto con i tre concerti e le tante iniziative collaterali volute dall' associazione “. Un workshop fotografico ( “Fotografare il Jazz” ) di due affermati fotografi del settore, Michele Cantarelli e Riccardo Crimi; laboratori interattivi e seminari, aperitivi in Jazz, musica in strada, stand anche gastronomici, e un programma di tre concerti molto vario che hanno percorso tre differenti modi di fare Jazz: quello di Michel Hendricks, americana, figlia d' arte e regina dello scat, con Massimo Faraò al pianoforte; quello del bassista Pippo Matino e il suo scoppiettante tributo a Joe Zawinul, che ha portato sul palco come ospite il sassofonista James Senese; ed infine con il jazz emergente dell' “Europa Jazz 4tet” feat. Francesco Desiato.

Janula Jazz Festival

Siamo stati testimoni proprio di questo concerto che ha chiuso il festival. Il quartetto è formato da Stefano Preziosi al sax, Francesco Mascio alla chitarra elettrica, Alessandro Del Signore al contrabbasso e Pierpaolo Pozzi alla , e sul palco di Cassino hanno presentato il loro cd (“Europa Jazz Quartet” edito dall' etichetta “Zone di Musica”) . Tutte composizioni originali, Jazz ma anche una robusta presenza di musica elettronica (tante le distorsioni specialmente ad opera della chitarra) e non ultime suggestioni provenienti dall' ambito del rock. Ricchezza tematica, ma anche ricerca continua di suoni inusuali, energia, clima molto dinamico, non si sono risparmiati per un' ora e mezza di potente ed entusiastico interagire, a volte forse esagerando in volumi altissimi e una sorta di ansia di prestazione nel produrre note su note, che di conseguenza in alcuni momenti si sono affastellate creando una sonorità molto aggressiva : di certo ognuno di loro ha una gioiosa voglia di spremere il proprio strumento al massimo, date le indubbie capacità tecniche, il che in alcuni momenti è andato un po' a scapito di un linguaggio espressivo codificabile. Ma questi siamo certi sono “peccati di gioventù” (riconducibili al “live” ) che si correggeranno in corso d' opera: le basi, il materiale, ci sono tutti. Desiato, pur essendosi per forza di cose adeguato al clima generale della serata, che lo ha costretto ad “urlare” più del solito, si conferma un flautista di classe – come avevamo notato in precedenza sempre qui a Cassino.

 

Nota: Le due foto pubblicate sono state selezionate tra quelle scattate alla serata di domenica dagli allievi del Workshop fotografico di Michele Cantarelli e Riccardo Crimi.

Articoli scelti per te:

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

Commenti

commenti

Shares