A Proposito di Jazz – Di e con Gerlando Gatto

Janula Jazz Festival all’insegna dell’entusiasmo

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Giunto alla seconda edizione lo Janula Jazz Festival ha di nuovo acceso di musica il corso principale di Cassino. La particolare atmosfera di questa kermesse di tre giorni è data dalla dimensione “umana” creata da una serie di fattori vincenti: gli organizzatori sono veri appassionati di Jazz ( che come abbiamo detto più volte su “A proposito di Jazz” qui è una delle condizioni necessarie perché un Festival vibri per la musica e non per altri interessi trainanti, come lo strapotere di etichette discografiche, o sponsor, o “vendibilità” dei concerti – che portano all’ omologazione). Secondo fattore, i cittadini accorrono con entusiasmo agli eventi in programma e creano un clima particolarissimo: familiare da un lato, e di aperta e benevola curiosità dall’ altro. Terzo fattore, il tutto ruota intorno al Bar Italia, piccolo ma fondamentale luogo di aggregazione a prescindere dal jazz, gestito dalla famiglia Reale, in cui il figlio Roberto è promotore, insieme a Daniele Camerlengo e a tutti i soci dell’ associazione Jazz e Libertà, di una serie di iniziative che avvicinano il jazz alla gente e lo tramutano in occasione (allegra e importante) di incontro.

E’ anche così che si diffonde la musica, ed è questo che anche quest’ anno è accaduto con i tre concerti e le tante iniziative collaterali volute dall’ associazione “. Un workshop fotografico ( “Fotografare il Jazz” ) di due affermati fotografi del settore, Michele Cantarelli e Riccardo Crimi; laboratori interattivi e seminari, aperitivi in Jazz, musica in strada, stand anche gastronomici, e un programma di tre concerti molto vario che hanno percorso tre differenti modi di fare Jazz: quello di Michel Hendricks, americana, figlia d’ arte e regina dello scat, con Massimo Faraò al pianoforte; quello del bassista Pippo Matino e il suo scoppiettante tributo a Joe Zawinul, che ha portato sul palco come ospite il sassofonista James Senese; ed infine con il jazz emergente dell’ “Europa Jazz 4tet” feat. Francesco Desiato.

Siamo stati testimoni proprio di questo concerto che ha chiuso il festival. Il quartetto è formato da Stefano Preziosi al sax, Francesco Mascio alla chitarra elettrica, Alessandro Del Signore al contrabbasso e Pierpaolo Pozzi alla batteria, e sul palco di Cassino hanno presentato il loro cd (“Europa Jazz Quartet” edito dall’ etichetta “Zone di Musica”) . Tutte composizioni originali, Jazz ma anche una robusta presenza di musica elettronica (tante le distorsioni specialmente ad opera della chitarra) e non ultime suggestioni provenienti dall’ ambito del rock. Ricchezza tematica, ma anche ricerca continua di suoni inusuali, energia, clima molto dinamico, non si sono risparmiati per un’ ora e mezza di potente ed entusiastico interagire, a volte forse esagerando in volumi altissimi e una sorta di ansia di prestazione nel produrre note su note, che di conseguenza in alcuni momenti si sono affastellate creando una sonorità molto aggressiva : di certo ognuno di loro ha una gioiosa voglia di spremere il proprio strumento al massimo, date le indubbie capacità tecniche, il che in alcuni momenti è andato un po’ a scapito di un linguaggio espressivo codificabile. Ma questi siamo certi sono “peccati di gioventù” (riconducibili al “live” ) che si correggeranno in corso d’ opera: le basi, il materiale, ci sono tutti. Desiato, pur essendosi per forza di cose adeguato al clima generale della serata, che lo ha costretto ad “urlare” più del solito, si conferma un flautista di classe – come avevamo notato in precedenza sempre qui a Cassino.

 

Nota: Le due foto pubblicate sono state selezionate tra quelle scattate alla serata di domenica dagli allievi del Workshop fotografico di Michele Cantarelli e Riccardo Crimi.

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