I nostri CD

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Alyn Shipton – “Una nuova storia del jazz”

Alyn Shipton - Nuova storia del jazzAlyn Shipton – “Una nuova storia del jazz” – Einaudi – pagg. 1150 – €50

Il jazz è musica piuttosto giovane: nato alla fine dell’800, nell’arco di poco più di un secolo ha sviluppato una sua storia ricca di mutazioni, complessa, caratterizzata da avvenimenti molto difficili da catalogare. Di qui il fatto che ancora non esista una vera e propria storia del jazz che possa dirsi esaustiva.

Comunque un enorme passo in avanti è stato compiuto con la pubblicazione di questo volume che in effetti getta una luce nuova sulle vicende jazzistiche così come le avevamo conosciuto fino ad oggi. L’autore, Alyn Shipton, è personaggio che ben si intende della materia: critico musicale del Times, ha condotto diversi programmi radiofonici per la BBC e da anni si dedica a quest’opera davvero ponderosa che, giunta alla sua seconda edizione, arriva in Italia per la prima volta grazie alla traduzione di Daniele Cianfriglia, Chiara Veltri e Vincenzo Martorella. In particolare quest’ultimo ha coperto quella che forse poteva essere considerata l’unica grave lacuna del libro e cioè non parlare del jazz in Italia; Martorella ha quindi scritto un saggio dallo strano titolo “Il saltarello del cannibale. Temi, paradossi, lampi di genio e storia all’incontrario di un secolo di jazz italiano”) e un utile glossario che sono andati a completare il volume.

Dicevamo che l’andamento spesso molto veloce delle vicende jazzistiche ne ha reso complessa l’esatta descrizione; Shipton ha posto una particolarissima attenzione specie ai primi cinquant’anni di questa musica sovvertendo completamente alcune convinzioni che consideravamo oramai esatte. Di esempi se ne potrebbero fare molti ma vorrei ricordare in questa sede solo alcuni elementi che concernono il be-bop: ebbene chi si occupa di jazz ha ritenuto fino ad oggi che questo stile sia nato soprattutto nei piccoli locali di New York per effetto delle innumerevoli jam-session cui partecipavano i grandi del momento, da Parker a Gillespie…Ebbene Shipton, con argomenti più che esaurienti, ribalta tutto ciò sostenendo che il be-bop si sviluppò contemporaneamente nelle due coste degli States e per effetto soprattutto della militanza dei vari padri del bop nelle grandi orchestre.

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Le bande, ovvero un patrimonio da preservare

Pino Minafra

Pino Minafra

Un sito on-line deve parte del suo interesse alla velocità con cui (rispetto a quotidiani e periodici) può render conto di concerti e rassegne. Ho seguito la sezione conclusiva del “Talos Festival 2012” a Ruvo di Puglia (14-16 settembre) e ne parlo solo oggi.

Ha senso? Ritengo di sì (e ringrazio il direttore di “A proposito di jazz” Gerlando Gatto per la sua paziente ospitalità) perché la manifestazione, in realtà, si è conclusa il 28 settembre al teatro Petruzzelli di Bari. Qui l’Italian Instabile Orchestra è stata invitata al quarto di secolo dell’Europe Jazz Network: sotto la direzione di Giancarlo Schiaffini la formazione ha, tra l’altro, eseguito una suite costruita con venticinque brani da un minuto commissionati da E.J.N. ad altrettanti compositori del vecchio continente. La mia risposta affermativa deriva, inoltre, dal fatto che, oltre la cronaca, sia possibile parlare del “Talos Festival” in un senso più ampio, quasi come una parabola delle vicende della cultura e della musica nell’Italia odierna.

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