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I cofanetti della CAM Jazz

Prosegue la meritoria opera della CAM Jazz che, dopo l’acquisto degli splendidi cataloghi Black Saint e Soul Note, continua a riproporci imperdibili cofanetti dedicati ai protagonisti del jazz. Per considerare nella giusta luce il valore di queste ristampe, occorre considerare che i due marchi di Bonandrini si sono conquistati un posto ben preciso nella storia della musica afro-americana quando a partire dagli ani ’70 cominciarono ad offrire la dovuta attenzione a tutta una serie di musicisti d’avanguardia che solo in seguito sarebbero diventati famosi e ben accetti sia al pubblico sia alla critica. Quindi Bonandrini ha sempre agito con competenza e lungimiranza tanto che le sue registrazioni degli anni ‘70, ‘80 e ‘90 sono ancora ad oggi testimonianze preziose.
Questa volta vi segnalo due cofanetti dedicati rispettivamente a Muhal Richard Abrams e Dave Douglas.

Muhal Richard AbramsMuhal Richard Abrams è stato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta “scuola di Chicago”, che si riuniva intorno all’AACM (“Association for the Advancement of Creative Musicians”); Abrams, assieme ad altri artisti quali George Lewis, Oliver Lake, Wadada Leo Smith, Leroy Jenkins, Anthony Braxton, Henry Threadgill, Anthony Davis, Julius Hemphill, Hamiett Bluiett, portò la lezione del “free”storico a vertici mai raggiunti in precedenza grazie ad una particolare intelligenza creativa che condusse all’elaborazione di un nuovo linguaggio. Non a caso un suo album è entrato nella ideale classifica dei migliori 100 dischi jazz di tutti i tempi. Di Abrams la CAM ci propone ben otto album: si parte con “Spihumonesty” inciso a New York nel 1979 con tra gli altri George Lewis al trombone, Roscoe Mitchell al sax alto e al flauto e Amina Myers al piano e all’organo. Segue “Mama and Daddy” dell’80 con un gruppo ancora più numeroso in cui figurano tra gli altri Baikida Carroll alla tromba e flicorno, Bob Stewart alla tuba, Leroy Jenkins al violino e Andrew Cyrille alle percussioni oltre al già citato George Lewis. “Blues Forever” è dell’81 ed è l’unico album, tra questi, registrato a Milano; seguono in rapida successione “Rejoicing with the light” (New York 1983), “View From Within” in ottetto (New York 1984), “The Hearinga Suite” (New York 1989), “Blu, blu, blu” (New York 1990), “Think All, Focus One” (New York 1994).

Dave DouglasDave Douglas è uno dei più significativi esponenti di un nuovo modo di intendere non solo il jazz ma la musica contemporanea in generale. Sempre alla ricerca di nuove forme espressive, incanalate nel solco di un approfondimento del jazz moderno, Dave attualmente collabora con una decina di formazioni molto diverse tra loro, passando così, con estrema disinvoltura ma sempre con totale coinvolgimento, dalle musiche balcaniche, ad espressioni in cui l’anima jazzistica si coniuga con la musica colta fino a rivisitazioni del free jazz operate grazie anche all’uso dell’elettronica. Di questo straordinario musicista il cofanetto della CAM ci propone sei album; nei primi tre, “Parallel Worlds” (New York 1993), “Five” (New York 1995) e “Convergence” (New York 1998) Douglas collabora quasi con gli stessi musicisti vale a dire Mark Feldman al violino, Erik Friedlander al cello , Drew Gress al basso e Michael Sarin alla batteria. Con “John Coltrane’s Ascension” (1995) il discorso cambia completamente: Douglas si rivolge espressamente ad uno dei suoi principali ispiratori, John Coltrane, e ne rivisita lo spirito di una storica incisione assieme ad un gruppo di straordinari musicisti quali  i componenti del Rova Saxophone Quartet  (Jon Raskin e Steve Adams al sax alto , Larry Ochs e Bruce Ackley al tenore), Glenn Spearman ancora al tenore, Raphe Malik alla tromba, , Chris Brown al piano, George Cremaschi e Lisle Ellis al basso e Donald Robinson alla batteria.  “Bounce” (1997) è una sorta di omaggio al jazz canonico secondo una visione del tutto moderna; il gruppo è guidato dal bassista e compositore John Lindberg con Ed Thigpen alla batteria e Larry Ochs ai sassofoni oltre naturalmente a Dave Douglas. L’ultimo album presente nel cofanetto è “Force Green” (1994) ; in questo caso le composizioni sono del bassista Mark Dresser e il gruppo comprende Theo Bleckmann voce, Denman Maroney piano e Phil Haynes batteria. (GG)

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  1. I cofanetti della CAM Jazz
  2. Bosso, Di Leone, Bassi, Campanale – “Four friends in Bari”
  3. Claudio Cojaniz and The Red Devils Band, “Carmen. The Land of Dances”
  4. Renaud García-Fons, “Solo. The Marcevol Concert”
  5. Javier Girotto / Francesco Nastro, “Passione”
  6. Gino Paoli & Danilo Rea – “Due come noi che...”
  7. Jessica Pilnäs – “Norma Deloris Egstrom ,A tribute to Peggy Lee”
  8. Rinaldi, Luhtala Jazz Project – “Terranova”
  9. Martin Tingvall – “En ny dag”
  10. * Tutto in una pagina *
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