Maratona lunedì 26 novembre alla Casa del Jazz di Roma

Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Maria Pia De Vito

Maria Pia De Vito

Il nostro, attualmente, è davvero un Paese strano… per usare un eufemismo. Siamo considerati in tutto il mondo il Paese dell’Arte, deteniamo oltre il 50% delle opere d’arte sparse in tutto il mondo e gli unici a non accorgersene sono i nostri politici. A questa regola non sfugge – anzi! – il cosiddetto governo dei tecnici anch’esso convinto che l’arte non è una risorsa. E quindi via con i tagli che se toccano un po’ tutte le manifestazioni artistiche, hanno ripercussioni ancora più pesanti sul mondo del jazz da sempre considerato una cenerentola in una sorta di classifica delle musiche degne d’attenzione da parte dei potenti di questo Paese. E così si chiudono gli spazi in cui soprattutto i più giovani possono esprimersi, si riducono drasticamente i fondi anche a favore di quelle manifestazioni storiche italiane, vetrine del jazz nostrano anche all’estero.

Il tutto, quindi, senza tenere minimamente conto del fatto che oggi , nel campo del Jazz, l’Italia rappresenta una vera e propria “eccellenza” con una serie di artisti che primeggiano a livello mondiale e che tengono alto nel mondo il nome della nostra patria.

Ma come, si potrebbe obiettare, in un momento in cui molti non arrivano a fine mese, molti perdono il lavoro, voi vi preoccupate della musica, del jazz? Sì, perché in  una società complessa come la nostra , tutto si tiene. Forse – anzi sicuramente – non ci si rende conto che indebolire il coté artistico di una società significa automaticamente indebolire la società tutta nella sua essenza, nell’essere, per l’appunto, un insieme di uomini e donne che vivono non solo per lavorare… magari come vorrebbe qualche ministro attuale. Ed inoltre, in un periodo come l’attuale, attraversato da innumerevoli tensioni anche a livello internazionale, da sempreil jazz èl’emblema dell’incontro e del confronto tra più culture, è il simbolo della libertà d’espressione.

Il mondo del jazz quindi si ribella con le armi a sua disposizione – la musica – e lancia un grido d’allarme: alla “Casa del Jazz” di Roma, lunedì 26 novembre dalle 18, una maratona jazz da un’idea di Giampiero Rubei e Fabrizia Ferrazzoli nel corso della quale moltissimi artisti suoneranno per aprire le orecchie a politici ed economisti esprimendo il loro talento e raccontando le loro esperienze all’estero in cui hanno tenuto alto il nome dell’Italia. L’arte, quindi, come risorsa, la creatività come volano per uscire dalla crisi e come strumento per alleggerire la pesantezza di un momento storico che intristisce e abbrutisce.

Una maratona per mettere nero su bianco quei “criteri di qualità” che fanno la differenza in un paese sbiadito anche da una politica che punta il dito solo su tecnicismi economici. Una maratona per dire che la crisi può “suonare bene” e portare quel cambiamento che tutti auspichiamo. Una maratona per uscire dalle polemiche degli ultimi giorni e dimostrare con concretezza cheil jazz italianoc’è!

Intendiamoci: musicisti e noi addetti ai lavori non chiediamo più di quello che abbiamo avuto fino a ieri. Invitiamo, quindi, alla “conservazione” di quello che c’era e all’attenzione, da parte delle istituzioni, per quello che c’è. Pretendiamo, questo sì, di essere “ascoltati” e “non dimenticati” ma soprattutto “possibilmente incoraggiati”.
Magari in tempi di crisiil jazz potrebbe svelarsi come fonte di ricchezza non solo culturale!

 

Ed ecco un primo elenco, in ordine alfabetico, dei musicisti che, finora, hanno aderito alla manifestazione:

 

Nicola Angelucci (batteria) ;Elisabetta Antonini, (voce); Luca Chiaraluce (contrabbasso); Gabriele Coen (sax, clarinetto) ; Mario Corvini (trombone); Paolo Damiani,(violoncello); Maria Pia De Vito(voce); Riccardo Fassi (pianoforte); Luca Fattorini (contrabbasso); Massimo Fedeli (pianoforte) ; Roberto Gatto (batteria); Rosario Giuliani (sax); Pietro Iodice ( batteria); Max Ionata,(sax); Silvia Manco ( pianoforte, voce); Natalio Mangalavite (pianoforte); Ada Montellanico (voce); Enrico Morello (batteria); Luca Nostro (chitarra); Massimo Nunzi +  Orchestra di giovani talenti ; Angelo Olivieri (tromba); Marilena Paradisi (voce); Alessandro Paternesi (batteria); Enzo Pietropaoli (contrabbasso); Luca Pirozzi (contrabbasso, basso elettrico); Piji; Danilo Rea (pianoforte); Stefano Rossini (batteria); Stefano Sabatini ( pianoforte); Domenico Sanna (pianoforte) ; Susanna Stivali ( voce); Fabrizio Sferra (batteria); Stefania Tallini (pianoforte); Roberto Tarenzi (pianoforte); Luca Velotti (sax)

Articoli scelti per te:

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

Commenti

commenti

Shares