Ravi Shankar un ponte tra est e ovest

Ravi ShankarLa musica classica indiana con il sitar – suo strumento principe – è profondamente incardinata in una concezione cosmogonica, ultraterrena. Ora che pochi giorni fa è scomparso Ravi Shankar forse i suoi straordinari raga  risuoneranno nell’aldilà.

Sulla Terra nei novantadue anni della sua vita il compositore e solista di sitar ha fatto molto per avvicinare est ed ovest, per innervare nelle musiche occidentali una tradizione millenaria e sapiente. Gli episodi di quest’itinerario passano fin dagli anni ’60 per le conoscenze individuali e le collaborazioni che videro i Beatles (soprattutto George Harrison, allievo che si cimentò con il sitar in “Norvegian Wood”, 1965) e John Coltrane che divenne amico di Shankar al punto di chiamare Ravi uno dei suoi figli (oggi eccellente tenorista) e di dedicare alla patria del sitarista il brano “India”. L’elenco è ampio, prevede anche i Rolling Stones, Yehudi Menuhin e Zubin Mehta mentre l’influenza si estende fino ai minimalisti come Philip Glass.

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GOOGLE: STIPULATO UNACCORDO CON LA SIAE ITALIANA, FRANCESE E SPAGNOLA

Accordo tra Google e le società di autori ed editori di Italia (Siae), Francia (Sacem) e Spagna (Sgae): la società di Mountain View pagherà i diritti a queste società per l’utilizzo dei rispettivi repertori nei propri servizi. In parole povere, ogni volta che Google offrirà a un utente musica amministrata da Siae, da Sacem o da Sgae (Sony Latin, Peer Latino e Spa), per esempio, You Tube, verserà una percentuale sui ricavi che provengono dalla pubblicità inserita. Questo già avveniva in Italia, dove la Siae ha un accordo in via di rinnovo. La differenza è ora che Google pagherà anche per le opere italiane fruite all’estero, in Europa e, per certi repertori, in Medio Oriente, Africa e subcontinente indiano.

L’intesa è stata raggiunta tramite Armonia, una sorta di hub che rilascia le licenze a livello paneuropeo per le tre società che l’hanno costituita, una sorta di sportello unico per lo sfruttamento online e mobile della musica in 35 paesi.

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