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Susie Arioli – “All the way” – Jazz Village 570006

Susie Arioli – “All the way”Una serie di 13 standard uno più conosciuto dell’altro a comporre un puzzle quanto mai armonico e suadente. Certo, merito della bellezza dei brani, ma merito anche di chi li ha interpretati con grande personalità e competenza. Susie Arioli, artista canadese con alle spalle già sette album sotto suo nome, si ripresenta con un organico variabile comprendente Jeff Johnston al piano, François Stevenson al vibrafono, Jérôme Dupuis-Cloutier alla tromba, Al MacLean, Averil Parker e Ben Henriques al sax tenore, Cameron Wallis al sax baritono; alla ritmica, Tony Albino e Michel Berthiaume batteria e Bill Cossage e Frédéric Grenier al basso; gli arrangiamenti sono di Jordan Officer che appare anche nella veste di chitarrista. Come si accennava, i brani fanno parte del classico repertorio del jazz classico, porti in inglese eccezion fatta per “What a Difference a Day Made” presentato in versione francese con il titolo “Un jour de difference”. Comunque sia che canti n inglese sia che si esprima in francese, Susie appare del tutto convincente: nonostante lo strumento non sembri dotato di grande estensione, basandosi soprattutto sul registro medio, tuttavia le sue capacità interpretative, di costruire atmosfere fa premio su tutto il resto. La Arioli ha una dizione perfetta, ogni singola parola che esce dalla sua bocca assume un preciso ruolo nel contesto del brano. A ciò si aggiunga gli ottimi arrangiamenti di Officer per cui l’alternarsi tra le parti vocali e gli assolo strumentali fa sì che mai si avverta una minima sensazione di stanchezza o di deja vu. Si ascolti al riguardo l’ottimo lavoro svolto dai sassofoni in “Here’s To The Losers” di Segal e Wells, mentre “All the way”, che da il titolo all’intero album, viene riportata nella sua dimensione più jazzistica. Ancora notevole l’interpretazione di “My funny Valentine”: senza l’apporto dei fiati, Susie dialoga magnificamente con la sezione ritmica e in special modo con Officer che si produce in un pregevole assolo. Stessa atmosfera in “Forgetful” in cui Officer acquista un ruolo di primissimo piano data la mancanza del pianista. (GG)

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