Ciao Roberto, il jazz ti accompagnerà sempre

Sarà difficile, per non dire impossibile, dimenticare la figura di Roberto Capasso: avvocato,  giornalista, fotografo, promoter romano che davvero tanto ha fatto  – per gran parte della sua vita ed in epoche pionieristiche e difficili – a favore del jazz. E’ morto ieri  nella capitale (11 gennaio) ad ottantadue anni.

In occasione  del ricordo di due amici (Salvatore G.Biamonte ed Anselmo Boldrini – altre due figure di grande spessore per la musica afroamericana in Italia – spentisi l’8 e l’11 gennaio 1999), Capasso scrisse riferendosi alla “passione” condivisa con gli scomparsi: “ (…) l’amore per il jazz, dal quale ho ricavato le gioie più grandi e durature della mia vita e che mi ha costruito attorno una cerchia di amici che, salvo rare eccezioni, tali sono rimasti a dispetto del passar degli anni, delle distanze a volte insuperabili, delle diverse attività lavorative. Un amore sincero, non minato da interessi di sorta, da gelosie, ripicche o rivalse; un amore fatto di costante dedizione e attenzione; un amore – forse il solo – sempre e appieno ricambiato che tanto mi ha arricchito senza mai inaridirsi. Anzi, trovando sempre nuovi motivi di ricerca, approfondimento e soddisfazione” (in “In memoriam”, “Il Sismografo. Bollettino della S.I.S.M.A. Società Italiana per lo Studio della Musica Afroamericana”, n°28, marzo 1999, p.6).

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