Ancora una volta svelati i colpevoli… della bellezza del Jazz

Andrea Beneventano“It could Happen to you”, “Just in time”, “Polka Dots and Moombeams” sono standard celeberrimi che chiunque ami il Jazz riconosce già dalla prima battuta. Ma saperne la storia, l’ evoluzione è un’ altra questione. In che anno sono stati composti, chi li ha per primo registrati in studio, quale è stata l’ esecuzione più famosa in assoluto, quale interprete ne ha fatto il proprio “cavallo di battaglia”?
Nella seconda Guida all’ ascolto non solo se ne è parlato (con aneddoti, storie, date meticolosamente ricostruiti da Gerlando Gatto). Ma questi fortunatissimi brani, come avviene ogni mercoledì, hanno anche ripreso vita, hanno mostrato tutta la loro duttilità nei numerosi ascolti proposti e nei Live di musicisti che il Jazz lo sa suonare benissimo.

Ospiti Andrea Beneventano, pianista che suona un Jazz che vibra di tradizione ma non ne è affatto ancorato o peggio paralizzato. Con Francesco Puglisi al contrabbasso (side man di classe, che il contrabbasso lo fa cantare e swingare alla perfezione) e Nicola Angelucci alla batteria (sempre, ma sempre più bravo, fantasia, eleganza e tecnica impeccabili), ha interpretato con garbo, naturalezza, fantasia e gusto queste meraviglie Jazzistiche facendone emergere tutto il sound che ci piace ascoltare nel Jazz. Ma ha anche dimostrato quanta freschezza ci sia nei suoi brani originali (quali “Cool River” e “The Drive”).

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