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Tucci and Mannutza – “Lunar” – Schema Records RW 142 CD
Disco molto interessante questo realizzato dall'inedita coppia Lorenzo Tucci alla batteria e Luca Mannutza al pianoforte e tastiere. Molto interessante per più di un motivo. Innanzitutto la struttura dell'organico: suonare in due, senza l'apporto del contrabbasso, non è impresa da poco. Certo, lo sappiamo bene, il pianoforte è allo stesso tempo strumento armonico, ritmico e melodico ma tutti sappiamo altrettanto bene quanto sia determinante il ruolo del basso (sia acustico sia elettrico) in un combo. Ebbene Tucci e Mannutza hanno scelto di farne a meno rischiando molto ma riuscendo appieno nell'impresa. I due si amalgamano alla perfezione e il loro dialogo è talmente stretto, intenso, serrato che davvero non ci sarebbe spazio per un terzo interlocutore. Così insieme costruiscono atmosfere assai variegate ma sempre affascinanti, oniriche, spesso capaci di trasportare l'ascoltatore in una dimensione altra, più aperta, impossibile da etichettare e assai difficile da descrivere.
I due, da veri “facitori di suoni” improvvisano continuamente lanciandosi in vortici sonori che trovano, però, sempre una precisa, logica via d'uscita. E tutto ciò non può non essere il frutto da un canto di una totale empatia che viene da lontano, dall'altro di una stupefacente padronanza strumentale. Si ascolti al riguardo con quanta disinvoltura Luca passa dal pianoforte alle tastiere e viceversa mentre la granitica bravura di Tucci si evidenzia sia in fase di assolo sia in fase di accompagnamento, con un drumming colorato, fantasioso che trova nella volontà di narrazione la sua cifra stilistica più precisa. I brani, altrettante tappe della narrazione cui prima si faceva riferimento, sono tutti godibili anche se personalmente sono rimasto affascinato dal pezzo che dà il titolo all'intero album, da “Duke's Nightmare” una personale rielaborazione dell'ellingtoniano “Caravan”, da “Avaria” specchio di un'attualità tutt'altro che serena e dal “sempre verde” “Tea for two”. Un'ultima notazione tecnica che illustra ancor meglio la bravura dei due artisti: non è stata usata alcuna sovra incisione.
I due saranno ospiti mercoledì prossimo (6 febbraio) delle Guide all'Ascolto condotte da Gerlando Gatto alla Casa del Jazz.
Ieri sera
ascoltando il duo, batteria e pianoforte Tucci – Mannutza, ho capito
l’importanza de basso nel classico trio jazz piano-basso-batteria. Il basso
oltre a segnare il tempo e fornire una stabile struttura per la performance,
contribuisce alla definizione dei ruoli e degli spazi per gli altri due
strumenti. Il pianoforte può cantare da solo con un accompagnamento della
batteria, oppure dialogare con la batteria, la batteria può avere degli spazi
dedicati nei quali esprimere il proprio specifico virtuosismo. Invece ieri sera
il dialogo ter i due strumenti era necessariamente diretto e molto stringente.
La batteria mi è sembrata decisamente il traino del duo, il pianoforte quasi in
un ruolo di accompagnamento e quindi l’effetto era molto energico. Personalmente
mi sono mancate un po’ la melodia e l’armonia che di solito sono il contributo
portato dal pianoforte, ma è stato un ascolto particolarmente interessante.
Inutile dire che musicisti invitati da Gerlando erano come sempre molto bravi e
simpatici e che le performance dal vivo aggiungono molto agli ascolti guidati.
Grazie Alla prossima! Silvia