Tutto su wayne shorter

JAZZIT SHORTERE’ in distribuzione il nuovo numero (marzo-aprile) di “JAZZIT” caratterizzato immediatamente da une bellissima copertina con il volto di Wayne Shorter. Ed in effetti al grandioso sassofonista è dedicato un lungo studio che costituisce il piatto forte di questo numero del bimestrale: Luciano Vanni, in un primo capitolo, ripercorre la vita dell’artista dal 1933 al 1962 dopo di che analizza il periodo che va dal 1959 al 1964 quando Wayne entra nei “Jazz Messengers” di Art Blakey che per lui costituiscono un vero e proprio trampolino di lancio verso l’Olimpo del jazz; dopo la collaborazione con il batterista inizia un altro periodo assai proficuo per Shorter, la collaborazione con Miles Davis che grosso modo prende gli anni dal ’64 al ’68; dal 1971 al 1986 ancora un periodo cruciale nella vita artistica di Wayne: la collaborazione con Joe Zawinul e quindi la fondazione dei “Weather Report” un gruppo che resterà inimitabile nella storia del jazz. Dopo un attento esame della produzione discografica sia da leader sia da side-man, l’articolato scritto si conclude con la presa in considerazione dell’attuale straordinario quartetto acustico con John Patitucci al contrabbasso, Danilo Perez al pianoforte e Brian Blade alla batteria.

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I nostri CD. Area international popular group

Area international popular group, “Live 2012” (Up Art Records)

areaNon è il revival di un gruppo simbolo degli anni ‘70 (e della loro eversività musicale, politica e comunicativa) perché – come ha dichiarato a “Musica Jazz” il pianista-tastierista Patrizio Fariselli- “(…) ribadisco ancora una volta che noi non abbiamo rifatto gli Area: noi siamo gli Area! Che suoniamo o non suoniamo, lo eravamo e lo saremo (…) non a caso l’arma principale che abbiamo, musicalmente parlando, è l’improvvisazione, con la quale trituriamo tante cose, compreso il repertorio storico” (R.Crisafi, “Parlano Patrizio Fariselli, Paolo Tofani e Ares Tavolazzi”, in “Musica Jazz” febbraio 2013, p. 11).

Nel 2012 i membri del gruppo ancora vivi ed attivi hanno riunito le rispettive strade sonore ed esistenziali per un tour da cui provengono le tredici tracce del doppio Cd. Registrato nei teatri di Pesaro, Porto Sant’Elpidio, Orvieto e Follonica, alla Casa del Jazz di Roma ed in piazza a San Giovanni Valdarno e Torino, il disco conserva la vibrante tensione del recital, l’energia e la creatività di una ripresa di temi storici (soprattutto “La mela di Odessa”, “Cometa rossa”, “Luglio, agosto, settembre (nero)” e “Arbeit macht frei”), la novità di molti brani originali, il felice incontro con un pubblico ampio. Se Fariselli (piano e synth), Paolo Tofani (strumenti indiani e autocostruiti, chitarra elettrica, live electronics), Ares Tavolazzi (contrabbasso, basso elettrico), Walter Paoli (batteria) e Maria Pia De Vito (straordinaria ospite in “Cometa rossa” nell’evocare Demetrio Stratos) suonano insieme è perché – nell’Italia del XXI secolo – hanno ancora qualcosa da dire e le radici della loro musica sono vive.

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