Ciao Isio, buon viaggio

Isio Saba

Un altro amico nel mondo del jazz se ne è andato: Isio Saba, fotografo e promoter di origine sarda (era nato a Ozieri 71 anni fa), si è spento qualche giorno fa ad Amantea in Calabria dove viveva da qualche anno.
Sulla sua scomparsa riceviamo questa breve nota di Amedeo Furfaro che volentieri pubblichiamo.

“La scomparsa di Isio Saba è una grave perdita per il mondo del jazz. Sarà impossibile che possa ripetersi in futuro un’esperienza come la sua, maturata a fianco di musicisti del calibro di Fontella Bass, David Peaston, Lynne Arriale, Nnenna Freelon, Ray Gelato, e gli italiani, come il conterraneo Paolo Fresu… tutti artisti con i quali il rapporto di lavoro si era trasformato negli anni in una sorta di frequentazione amicale, basata sulla fiducia totale, sulla stima, sull’affetto reciproco. Dei “suoi” artisti Isio aveva imparato a conoscere ogni esigenza, a soddisfare ogni desiderio, oltre a curare ogni dettaglio di tipo organizzativo, a fotografarli nei momenti più vari per documentare gli eventi musicali che ricevevano il suo input promotore.

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Martedì 9 aprile Stefano Sabatini trio all’AlexanderPlatz

Stefano SabatiniMartedì 9 aprile, all’AlexanderPlatz di Roma atteso concerto del trio del pianista Stefano Sabatini con Luca Pirozzi al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria.

Pianista versatile e raffinato, dallo stile moderno ma intriso della migliore tradizione jazzistica, Stefano Sabatini propone col suo trio i brani del disco “Heart and Soul”, registrato assieme agli ottimi Luca Pirozzi al contrabasso e Pietro Iodice alla batteria, oltre ad altri brani originali e qualche “standard” rivisitato. Dal vivo Stefano conferma, oltre alle sue doti pianistiche, anche quelle di compositore sensibile e ispirato, i cui brani, ariosi e cantabili e armonicamente brillanti, sono anche in grado di esprimere sensazioni robuste oppure ombrose e introspettive.

Il grande gusto per la melodia, poi, rende la sua musica assolutamente comunicativa e coinvolgente. Un concerto da non perdere!

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I nostri libri. Dal volume di Zenni nuovi strumenti per meglio capire il jazz

Stefano Zenni –Storia del jazz. Una prospettiva globale – Stampa Alternativa/Nuovi equilibri – pgg.602 – euro 25

Storia jazzQuando è uscito (nel marzo 2012) “Storia del Jazz. Una prospettiva globale” del musicologo Stefano Zenni, per Stampa Alternativa/Nuovi equilibri (costo euro 25, disponibile su Amazon al prezzo scontato di euro 21,25) lo scenario era quello di un rinnovato interesse per le vicende della musica afroamericana. Tale interesse è testimoniato da altre operazioni editoriali come l’uscita, fine 2011, della “Nuova storia del jazz” dello storico e critico inglese Alyn Shipton per Einaudi (edizione originale 2007, traduzione e curatela di Vincenzo Martorella, autore di un brillante, inedito saggio su un secolo di jazz italiano e di un utile Glossario), la redazione in corso di un testo di taglio storico dell’ex-direttore di “Musica Jazz” Claudio Sessa (II parte di una trilogia di studi iniziata con “Le età del jazz. I contemporanei”, 2009, il Saggiatore) e la traduzione ancora in opera della History of Jazz dello statunitense Ted Gioia (I ed. 1997, Oxford University Press; ultima ristampa 2011).

Dopo un anno il testo di Zenni – già alla seconda tiratura – si è dimostrato operazione culturale ed editoriale felice, sia perché fornisce strumenti critici aggiornatissimi sia perché coinvolge i jazzfan come gli studenti dei numerosi corsi di storia della musica afroamericana in vari conservatori. Posso affermare per esperienza diretta (essendo docente a contratto di “Storia del Jazz” presso il conservatorio L. Refice di Frosinone) che chi ha usato il libro di Stefano Zenni come manuale ha ampliato di molto la propria visione della musica afroamericana, eliminando la patina degli stereotipi mitologici e vivificando la materia con molte nuove informazioni e dimensioni critiche. Nei conservatori (come nel pubblico comune) “La storia del Jazz. Una prospettiva globale” prende il posto della narrazione – formidabile ma inevitabilmente datata – del volume scritto da Arrigo Polillo nel 1975, in un contesto completamente differente dove quel testo agì peraltro in modo eccellente.

Certo il favore e l’interesse per l’opera di Zenni scaturisce anche dalla sua pluridecennale attività didattica (in questo senso il testo nasce, si verifica e sperimenta sul campo), ai numerosi suoi volumi editi su Louis Armstrong, Herbie Hancock, Charles Mingus e, soprattutto, all’innovativo “I segreti del jazz. Una guida all’ascolto” (Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri, 2007) a cui il nuovo volume rimanda per gli approfondimenti analitici e di linguaggio, essendone una sorta di ampio complemento storico.

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