I nostri CD. Jazz e Cuba… in Italia

Alfonso Deidda & Cuban Stories “Nuevas Huellas” (dodicilune).

alfonsoUn progetto che coniuga il jazz con la musica cubana non è una novità, visto che si deve risalire al bebop, a Dizzy Gillespie e Chano Pozo (1947), per trovare l’inizio di una lunga storia. Nelle sue tante pagine si trovano, tra le altre, la collaborazione dell’altosassofonista Steve Coleman con gli AfroCuba de Matanzas (1996) e l’operazione ‘postmoderna’  del chitarrista  Marc Ribot con i Cubanos Postizos (1998).

In “Nuevas Huellas” il plurisassofonista e flautista Alfonso Deidda compone nove dei dieci brani per un organico (i Cuban Stories) formato da Alessandro La Corte e Julian Olivier Mazzariello (piano, piano elettrico, tastiere), Antonio De Luise (contrabbasso e basso elettrico), Gerardo Palumbo (percussioni: congas, bongos, timbales, batà), Gaetano Fasano (batteria).  Si parte da una solida conoscenza della musica cubana come dimostra senza discussione “AfroCuban Stories” (composta dal leader insieme al percussionista-ospite Giovanni Imparato) la cui prima parte è basata su motivi e testi tradizionali yoruba; il brano poi si sviluppa intrecciando vocalità e ritmi  con temi e soli strumentali intrisi di jazz ma ben radicati nella filosofia sonora di Cuba, nella sua componente religiosa e più intimamente africana.

Altrove il linguaggio si fa maggiormente contemporaneo come nello scattante “..Y Tu?” senza perdere in intensità ed evitando patinature e virtuosismi che, spesso, affliggono il latin-jazz. Nell’album, invece, ispirazione e scrittura, coralità e solismo jazzistico, poliritmie e sonorità cubane trovano un equilibrio eccellente. Il merito è senz’altro di Deidda e dei musicisti intimamente coinvolti in un progetto che mantiene sempre la propria originalità. In “Nuevas Huellas” c’è spazio per sonorità elettriche esaltate dal ritmo; “Tu retrato” ha l’atmosfera della ballad mentre “Epigraph” suggella l’album con una pagina pensosa, eseguita al baritono dal leader. Trovare un angolo di una Cuba viva (e non cartolinesca) in provincia di Salerno, dove è stato registrato il Cd, è una delle tante, positive sorprese del jazz italiano.

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