Per combattere l’ignoranza estendere l’educazione musicale

Non vedo “Amici e, forse, questo non mi autorizzerebbe ad intervenire  a proposito del corsivo che il direttore Gerlando Gatto ha scritto in merito al “duello” tra Gino Paoli e Fabri Fibra. Per essere più preciso, riesco solo a vedere frammenti di “Amici” perché non ne condivido la filosofia e, soprattutto, vedo gli effetti negativi che ha a livello degli adolescenti e postadolescenti. Da sempre chi scrive lavora nella scuola pubblica (come insegnante di Italiano, Storia-Cittadinanza e Geografia) e si occupa di critica musicale e di storia del jazz. Il mio punto di vista, il mio osservatorio scolastico mi fa toccare con mano come i mass-media (da “Amici” alle radio commerciali)  non contribuiscano ad educare alla musica, piuttosto si adoperino a snaturarla in intrattenimento e, soprattutto, ad alimentare un ‘finto’ scontro generazionale. Il figlio  dodicenne di un amico, tempo fa, mi parlava di Fabri Fibra come fosse un eroe trasgressivo della sua generazione: non sapeva nulla, ovviamente, del rap e della sua storia ma si è dimostrato sinceramente interessato. Nella mia scuola un bravo collega suda sette camice per far capire agli allievi/e undicenni di un coro che cantare insieme non è una diminuzione del proprio “io” ma uno strumento di socializzazione e crescita, sia personale che collettiva.

(altro…)