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Jesper Bodilsen – “Scenografie” – Silenzio, Carosello 2CD

scenografieSplendido doppio album firmato dal contrabbassista danese Jesper Bodilsen in compagnia di Stefano Bollani al pianoforte, Ulf Wakenius alla chitarra, Peter Asplund alla tromba e al flicorno, Nico Gori al clarinetto, Paolo Russo al bandoneon e Joe Barbieri voce in due brani. Quindi una formazione senza batteria il che sottolinea immediatamente la atmosfere che Jesper vuol disegnare, atmosfere nel cui ambito c'e' più spazio per i vari strumenti che hanno così l'occasione di meglio ascoltarsi e dialogare.. In effetti il doppio CD racchiude  12 brani (di cui ben 9 inediti) registrati in due session:  a Gothenburg in con il gruppo scandinavo con cui Jesper aveva già realizzato il precedente “Short Stories For Dreamers”, ma sostituendo il vibrafono di Severi Pyysalo con il bandoneon di Paolo Russo; a Perugia con il trio italiano comprendente Bollani, Nico Gori al clarinetto e, come già detto, solo in un paio di brani, il Joe Barbieri.


Nell'ambito del repertorio ascoltiamo due convincenti rivisitazioni: “Retrato en branco e nero” di Chico Buarque e Antonio Carlos Jobim e “La Tieta” di Juan Manuiel Serrat portato al successo in Italia con il titolo di “Bugiardo e incosciente” da Mina e Ornella Vanoni,, A questo punto, però,  il lettore potrebbe avere l'impressione che la musica, per quanto valida, non possa essere sufficientemente omogenea…e il nostro lettore si sbaglierebbe di grosso in quanto la proposta di Bodilsen racchiude una sua precisa identità che si conserva indipendentemente dall'organico chiamata ad interpretarla. Così, se si ascoltano i due CD senza soluzione di continuità, si avverte una fortissima coerenza di fondo che trova la sua ragion d'essere nella melodia, nel romanticismo, nella dolcezza delle linee semplici,  nell'evocazione… oltre che in una splendida vena compositiva propria del leader e in una assoluta padronanza strumentale da parte di tutti i musicisti, ivi compresi Joe Barbieri che con la sua voce delicata, suadente, si inserisce in maniera affatto naturale nel quadro disegnato dal leader.

I brani si succedono uno dopo l'altro a disegnare una “Scenografia” –così come recita il titolo dell'album – in cui ognuno ha un suo ruolo ben preciso che senza alcunche' togliere alle singole personalità, esalta il risultato di gruppo.

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