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RuggieriE' iniziato nel migliore dei modi il nuovo ciclo condotto dal nostro direttore, , nell'ambito dell'annuale estivo della Casa del Jazz. “Parole & Musica – Incontri sotto le stelle” è il titolo di queste quattro serate che hanno lo scopo, dichiarato, di guidare il pubblico ad una migliore conoscenza sia del musicista ospite sia della musica proposta. Il tutto declinato attraverso, per l'appunto, le parole dell'intervista e la musica eseguita dall'artista.

Ospite della serata di lunedì 1 luglio, il fisarmonicista Renzo Ruggieri che si è esibito in splendida solitudine e, ancora una volta, il successo è stato pieno, totale. Agevolato da un clima tiepido, il pubblico è accorso secondo le aspettative (un centinaio di persone) e ha tributato all'artista abruzzese un caldissimo apprezzamento…che Ruggieri merita tutto.

La serata ha avuto due fasi distinte: nella prima, introdotta con la solita stringata chiarezza da Gatto, è stato inquadrato il fenomeno della fisarmonica nell'ambito della musica jazz e sono state indicati alcuni dei fattori che hanno portato al successo dello strumento in questi ultimi anni. Quindi l'importanza di Astor Piazzolla e di Richard Galliano. E con riferimento a questi personaggi Ruggieri ha eseguito, dopo un original d'apertura “Terre”, una medley dedicata a Piazzolla ( con “Oblivion” e “Libertango” ) e “Spleen” di Richard Galliano.

Immediata e calorosa la risposta del pubblico.

Successivamente Gatto ha incentrato il discorso sulla personalità di Ruggieri chiedendogli tra l'altro, come mai abbia scelto la fisarmonica, che cosa abbia significato per la sua arte l'essere abruzzese e soprattutto cosa significhi quel concetto di italianità su cui Ruggieri insiste particolarmente. Il fisarmonicista ha risposto sempre a tono con poche ma esaurienti parole; in particolare, per quanto concerne il concetto di italianità, oltre che ad esprimerlo a parole, lo ha fatto capire in musica evidenziando sia nella scelta del repertorio sia nel suo modo di interpretarlo una spiccata predilezione per le linee melodiche. Così si è parlato di Gorni Kramer di cui abbiamo ascoltato “Un bacio a mezzanotte”, “In un vecchio palco della scala”, “Pippo non lo sa”,  dopo di che Ruggieri ci ha regalato un'anteprima, un dolce brano scritto di recente e che probabilmente entrerà a far parte del suo prossimo album, “Song for M”. In questo quadro, del tutto coerente un riferimento ai rapporti tra jazz e musica lirica con l'ascolto in rapida successione di alcune improvvisazioni tratte da un recente disco di Ruggieri “Opera?” e del sempre commovente “Caruso” di Lucio Dalla. Trascinante l'omaggio al natio Abruzzo con una sorta di saltarello jazz, “Grande Jo”, cui ha fatto seguito una raffinata e convincente esecuzione di “Estate” di Bruno Martino.

La serata si conclude, tra gli applausi del pubblico, con un altro original “Carnevale” scritto da Ruggieri durante una tournée in Brasile con l'intento di coniugare in qualche modo i ritmi brasiliani con la melodia italiana.

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