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Bugge & Henning – “Last spring” – ACT 9526-2

Ecco l'album che non ti aspetti: leggi che uno dei due protagonisti è Bugge Wesseltoft e immediatamente pensi alla musica elettronica, al suo “New conception of jazz” ovvero all'intento del pianista-tastierista norvegese di affiancare in modo organico l'improvvisazione jazz con i ritmi e i suoni della musica elettronica. Ma, come si dice, hai fatto i conti senza l'oste, in questo caso rappresentato dal violinista e violista di estrazione classica Henning Kraggerud: è infatti lui a dettare le atmosfere dell'album che si richiama soprattutto alle melodie folkloristiche norvegesi ma anche alla musica classica con il brano che dà il titolo all'album basato su una composizione di Edward Grieg e la riproposizione della notissima “Wiegenlied” “Lullaby” di Joahannes Brahms di cui forniscono, per altro, un'interpretazione straordinariamente toccante. Kraggerud è giustamente considerato uno dei più grandi violinisti europei avendo suonato sia in grandi orchestre come la Danish National Orchestra o la London Philarmonic Orchestra sia in celebrati ensemble da camera quali il quintetto all star con Marta Argerich, Joshua Bell, Yuri Bashmet e Mischa Maisky ; in questo album Henning conferma appieno le sue doti di solista maturo, che predilige un linguaggio minimalista e un classicismo austero. Di qui una sorta di meditazione in musica caratterizzata dalla bellezza e purezza del suono, dalla cura di ogni singola nota, di ogni minimo dettaglio, di ogni seppur minima variazione della melodia. E' sostanzialmente Kraggerud il incaricato di disegnare le linee melodiche ma non bisogna trascurare l'eccezionale lavoro svolto da Bugge Wesseltoft che, abbandonate le vesti di travolgente improvvisatore, riesce a calarsi benissimo nelle atmosfere volute dal “compagno” sottolineandone i passaggi principali senza dare la benché minima sensazione di invadenza.

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  1. Bugge & Henning – “Last spring”
  2. Yaron Herman – “Alter ego”
  3. Jeanette Köhn & Swedish Radio Choir – “New Eyes on Baroque”
  4. Joachim KÜhn Trio – Voodoo Sense”
  5. Geir Lysne – “New Circle”
  6. Gerardo Nuñez – “Travesía”
  7. Iiro Rantala – “Lost heroes”
  8. * Tutto in una pagina *
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