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Joachim KÜhn Trio – Voodoo Sense” – ACT 9555-2

Interessante album di colui che viene a ben ragione considerato una sorta di icona del jazz tedesco, vale a dire il pianista Joachim KÜhn, accompagnato dal batterista spagnolo Ramon Lopez e dal marocchino Majid Bekkas specialista di guembri, kalimba e balafon nonché vocalist. Al trio di base si aggiunge un nutrito gruppo di ospiti costituito da quattro musicisti africani e soprattutto dal grande tenorista Archie Shepp. KÜhn e Shepp avevano già collaborato assieme in un album del 2011 e ora si ritrovano assieme in tre brani che possiamo considerare tra i più significativi dell’intero album. Così particolarmente riuscita appare l’esecuzione del brano d’apertura, quel “Kulu Se Mama” reso indimenticabile da John Coltrane. Il gruppo si muove con grande disinvoltura: l’incipit è maestosamente lento con batteria e contrabbasso che introducono pianoforte e sax; subito dopo la voce di Majid Bekkas intona il tema; quindi è la volta del pianista a prendere la scena magnificamente supportato da ritmi afro-arabi con Shepp a puntualizzare qualche passaggio; man mano la tensione sale e si intensifica la presenza del sassofonista che intorno all’ottavo minuto prende un assolo di rara bellezza supportato solo dalle percussioni; di qui si dipana un dialogo sempre più fitto tra pianoforte e sax all’insegna dell’improvvisazione pura; dopo altri due lunghi assolo rispettivamente di KÜhn e Shepp, la voce di Majid Bekkas ci riporta al tema per una degna conclusione. Insomma un brano di rara intensità il cui ascolto da solo vale l’acquisto dell’album. Di sapore completamente diverso “L’eternal Voyage” scritto appositamente da KÜhn per Shepp; il sassofonista si esibisce con tocco morbido in questa ballad evidenziando l’altro lato del suo linguaggio tenoristico mentre il pianista sottolinea la raffinatezza armonica del brano. Infine tutta giocata sulle percussioni e quindi anche sul ritmo la title track in cui ritroviamo il pungente Archie Shepp di sempre.

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  1. Bugge & Henning – “Last spring”
  2. Yaron Herman – “Alter ego”
  3. Jeanette Köhn & Swedish Radio Choir – “New Eyes on Baroque”
  4. Joachim KÜhn Trio – Voodoo Sense”
  5. Geir Lysne – “New Circle”
  6. Gerardo Nuñez – “Travesía”
  7. Iiro Rantala – “Lost heroes”
  8. * Tutto in una pagina *
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