Su “A proposito di Jazz” niente più “Sanremo”

Sanremo_2014_logo

Molti amici e lettori mi hanno scritto chiedendomi perché quest’anno nulla avessi scritto sul Festival di Sanremo che i suoi 64 anni li dimostra tutti.
La risposta è complessa, comunque cercherò di essere il più chiaro possibile.

Innanzitutto quando si va avanti con l’età ci sono due reazioni abbastanza comuni: il divenire meno concilianti e dare molta più importanza al tempo che passa. Di qui il solo pensiero di trascorrere parecchie ore davanti ad una macchina parlante per ascoltare canzoni insulse e parole al vento è stato semplicemente insopportabile… si è vero, ho sempre detto che il Festival di Sanremo rappresenta una sorta di specchio della società italiana… ma in questo particolare momento non è che il nostro Paese mi piaccia tanto! Se a ciò si aggiunte l’annunciata ennesima sortita di Grillo, allora converrete con me che vedere il Festival sarebbe stato come sottoporre il cuore di un ottantenne alla maratona di New York.

Ciò premesso ritengo che sia stato un errore affidare ancora una volta la conduzione del Festival a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. In particolare Fazio è uno dei personaggi più indigeribili che la RAI possa ammannirci, un conduttore dal buonismo double face, reale con i potenti (specie se appartenenti ad una ben precisa parte politica) inesistente con tutti gli altri. Francamente non riesco a capire perché un personaggio del genere debba guadagnare una barcata di soldi…o forse lo capisco fin troppo bene e la cosa mi fa leggermente innervosire. E non mi si venga a dire che la retribuzione è legata a quanto i suoi programmi rendono in termini di pubblicità perché allora bisogna mettersi d’accordo su un punto fondamentale: se la regola del mercato vale per Fazio, allora deve valere per tutto, capito? Per tutto? Inoltre, se si applica questo criterio, dovrebbe essere Fazio a indennizzare gli inserzionisti RAI delusi dal fatto che ben tre milioni di telespettatori hanno abbandonato il Festival.

(altro…)