Gregory Porter entusiasma ancora

Gregory Porter

Credo non ci siano dubbi: oggi la voce più calda, convincente, entusiasmante, swingante che ci sia è quella di Gregory Porter e tale considerazione travalica i confini del jazz. Mi sapete trovare nel campo del pop un vocalist che abbia le stesse caratteristiche di Porter?

L’artista si è esibito giovedì 10 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma e il suo concerto si è risolto nell’ennesimo successo di pubblico. Un elegante spezzato da pomeriggio, il solito copricapo ben serrato sulla fronte quasi a coprire gli occhi, un sorriso smagliante, una straordinaria presenza scenica, una bella capacità di dialogare con il pubblico senza mai trascendere nel cattivo gusto, Porter ha letteralmente stregato il numeroso pubblico che l’ha lungamente applaudito per tutta la durata del concerto.

La serata si è incentrata sui brani contenuti sia in “Liquid Spirit” il nuovo album che ha segnato il suo debutto in casa Blue Note, vincitore del Grammy Award per il miglior album di jazz vocale sia in “Be Good” il precedente CD che, assieme a “Water” avevano portato Porter all’attenzione della critica facendogli guadagnare due nomination ai Grammy Awards.

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La sfida di Campanella e Girotto la musica classica ed il jazz si incontrano

Girotto Campanella

© Foto: ANDREA BOCCALINI

Due musicisti appartenenti a due mondi diversi: un pianista, virtuoso, grande interprete classico, Michele Campanella, e un grande sassofonista virtuoso argentino, jazzista, Javier Girotto. Un giorno si incontrano, quasi per caso e al sassofonista viene l’ idea di suonare insieme. Lui irresistibilmente attratto dalle sonorità della musica classica, l’ altro irresistibilmente attratto dall’ improvvisazione.

Ne nasce un concerto. E da quel concerto nasce un progetto: Debussy e Ravel suonati al pianoforte cono l’intervento jazzistico improvvisato del sax.

Ci racconta Michele Campanella che Javier Girotto inizialmente propone di affrontare la musica colta di autori argentini: “ma sono autori che io non conosco bene, non mi sarei sentito a mio agio. E allora ho lanciato l’ idea di cimentarci con questi due autori francesi” “ E io ho accettato subito, incuriosito, e mi sono messo a studiare”, ribatte Girotto.

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JAZZiT marzo/aprile Tutto su Fabrizio Bosso

Jazzit Bosso

E’ in distribuzione il numero di marzo-aprile di JAZZiT incentrato questa volta su Fabrizio Bosso e il suo Spiritual Trio. La carriera del trombettista orinese viene esaminata a fondo attraverso una serie di lucidi interventi dovuti alla penna di Sergio Pasquandrea; il lungo servizio, è corredato, come al solio, da un importante corredo iconografico.

Tenendo fede alle sue caratteristiche, anche questo numero della rivista contiene mole interviste, rispettivamente a Marcello Tonolo “Il fascino della normalità”, Pat Metheny, Walter Beltrami, Daniele Gregolin & Gabriele Boggio Ferraris, Avishai Cohen, Luca Dell’Anna, Michele Francesconi, Vittorio Gennari, Gianluca Petrella, Bruno Marini/Max Rolff/U. T. Gandhi, Michele Rabbia, Massimo Spano – Rural Electrification Orchestra, Triad Vibration, Andrea Zanzottera , Luca Bragalini.

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