I nostri CD. Le novità in casa SteepleChase

I NOSTRI CD

Jason Palmer – “Places “ – SteepleChase SCCD 31780

Questo “Places” è il quarto album inciso da Palmer per la SteepleChase, e per questa sua ultima fatica discografica ha chiamato accanto a sé Godwin Louis al sax alto, Mark Turner al sax tenore, Mike Moreno alla chitarra, Edward Perez al basso e Kendrick Scott alla batteria. L’album si articola attraverso nove composizioni originali dello stesso Palmer inspirate dai vari luoghi – “The Places” – che il sassofonista ha visitato suonando in giro per il mondo. Tra queste località ve ne sono due a lui particolarmente care: la città natale “High Point” nel Nord Carolina cui è dedicato il brano d’apertura “Urban Renewal” e la città dove vive attualmente, Rozzy nei pressi di Boston. Chiaramente tributario nei confronti del bebop, Palmer trova i suoi punti di forza in un attacco secco, micidiale e in un linguaggio articolato che gli consente di transitare con estrema facilità da frasi brucianti ad atmosfere più intimiste. E ne abbiamo un chiaro esempio già in apertura con il già citato “Urban Renewal” una mini-suite in tre movimenti che dopo le prime due parti su tempi veloci si conclude in modo molto più raccolto. “Falling in” (for Guimaraes) si apre con un vero e proprio pezzo di bravura del leader ben sostenuto dal batterista dopo di che entrano in gioco gli altri membri del gruppo con Mark Turner in particolare evidenza. “Berlin” , come dichiara lo stesso Palmer, è basato su una melodia folk che in certo modo richiama qualcosa che Wayne Shorter aveva scritto a metà degli anni ’60; di qui un brano dolcemente accattivante, giocato su un riff e impreziosito dalle sortite dei vari solisti. “Rising Sign” (for Paris) dopo una intro dei fiati e un breve arpeggio della chitarra, vede Jason Palmer prodursi in un pregevole assolo dapprima in solitaria e poi contrappuntato dai sassofoni senza alcun intervento della sezione ritmica; l’ingresso di quest’ultima dà più ampio respiro all’esecuzione che ora vede in primo piano la chitarra di Mike Moreno; dopo alcuni passaggi collettivi, un assolo di contrabbasso e batteria e la dolce chiusura affidata all’intera sezione ritmica.