La grande vitalità del Jazz italiano

©Foto: Paolo Soriani

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Una lunga kermesse di quattro ore Al Jazzit Club per festeggiare la giornata internazionale del Jazz promossa dall’ Unesco: 600 persone all’ Antonianium di Roma e più di 50 Jazzisti italiani che si sono avvicendati sul palco, nel super concerto organizzato dall’ instancabile Luciano Vanni e dal direttore artistico Gegè Telesforo. I musicisti si sono esibiti a titolo gratuito, il biglietto di dieci euro a persona ha finanziato le spese di palco e di gestione, ed il resto del ricavato è stato devoluto in beneficienza. Questa è formula di “sharing economy” che Vanni, in collaborazione tra gli altri con Radio 24, ha voluto per rendere possibile un evento di questa portata e che evidentemente ha funzionato oltre i suoi migliori auspici.

Sembrerebbe un buon momento per il Jazz in Italia: nasce l’ Associazione Musicisti Jazz Italiani, il ministro Franceschini ne ascolta e ne approva le istanze, e comincia a circolare un po’ di ossigeno che pur se non ancora economico, è culturale. Il che non è poco in un Paese in profonda crisi nel quale la cultura è divenuta il fanalino di coda.

E che il Jazz italiano sia più vitale che mai si è visto in questa lunga maratona, in cui abbiamo ascoltato artisti di grande livello, di tutte le età, e gruppi che rappresentano tanti tipi di linguaggi, diversissimi tra loro eppure tutti fervidi di creatività strutturale ed estemporanea.
Ce n’ è stato davvero per tutti i gusti.

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