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Fabio Giachino Trio – “Jumble Up” – abeat AB.JZ 527

“Questo vuole rappresentare una svolta rispetto al nostro primo disco. Si avverte maggiormente l'identità di gruppo ed il lavoro di arrangiamento che insieme abbiamo operato sulle mie composizioni, confrontandoci profondamente sul suono di ogni singolo brano, affinché potesse coesistere insieme alle altre tracce”. Queste parole dello stesso Giachino evidenziano, con estrema chiarezza e obiettività, i contenuti di questo eccellente album. Di Fabio, giovane nato ad Alba ventisette anni fa, ci eravamo già occupati quando nel 2012 uscì l'album “Introducing myself”; in quella occasione sottolineavamo, tra l'altro, le qualità di Giachino nella triplice veste di pianista, leader e compositore. Qualità che Giachino conferma anche in questo album: come pianista Giachino sfoggia una tecnica sopraffina che gli consente di esprimersi con un linguaggio sciolto, fantasioso, all'occorrenza tanto veloce da sfiorare il virtuosismo, capace di ben padroneggiare la dinamica dello strumento. Come compositore/arrangiatore anche questa volta, Giachino mostra una bella facilità di scrittura: ad eccezione di due celebri brani dovuti rispettivamente a Charles Mingus e a Cahn/Tyner, in tutti gli altri dodici pezzi c'è la sua penna sia in solitaria sia assieme ai compagni di viaggio. E si tratta di composizioni ben strutturate, vale a dire ben sorrette da uno studio teorico che si materializza con lucidità nella pagina scritta. Ma al riguardo vi invito ad ascoltare con quale sagacia ed originalità Giachino abbia arrangiato il celeberrimo “Goodbye pork pie hat” di Mingus. Infine come leader Fabio ha oramai gioco facile nel guidare gli ottimi Davide Liberti al basso e Ruben Bellavia alla batteria in quanto – è ancora lo stesso Giachino a parlare – “il trio è legato da una profonda amicizia e stima, che non si ferma sul palcoscenico; in tre anni abbiamo realizzato circa 100 concerti, ed alcuni brani sono nati da idee venute proprio mentre eravamo in viaggio insieme.” Insomma un gruppo caratterizzato anche da una profonda empatia che si coglie facilmente per tutta la durata dell'album.

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  1. 3 Of Visions
  2. Nicola Alesini – “Maria’s Call”
  3. Francesco Bearzatti – “Monk’n’roll”
  4. Fabio Giachino Trio – “Jumble Up”
  5. Francesco Giannico, Theo Allegretti – “Flow signs”
  6. Lithium J Quartet – “Psychedelic Light”
  7. Antonello Monni – “Porpora”
  8. Similado – “Capriccio a Milano”
  9. Giuliana Soscia & Pino Jodice Duet – “Sonata per luna crescente”
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