Alla Casa del Jazz niente musica, ma una bella “Festa dell’Unità”

Marino

Cari amici, appassionati di jazz, sursum corda: quella di domenica 15 giugno 2014 è stata una giornata memorabile, una di quelle date da cerchiare in rosso sul calendario per mai scordare, uno di quegli eventi eccezionali che probabilmente racconteremo ai nostri nipoti e questi ai loro figli, uno di quegli eventi che a confronto le “estati romane” del compianto Nicolini impallidiscono: presso la Casa del Jazz di Roma ha preso il via la Festa dell’Unità che si chiuderà il 26 luglio.

Sì, cari amici, che ci leggete da fuori Roma: la Festa dell’Unità della Capitale quest’anno si svolge presso la Casa del Jazz, luogo – già per vocazione – adibito a feste di partito.

Ora ci sarebbe veramente da ridere se la cosa non fosse il segno di un qualcosa di degradante che non riusciamo nemmeno a definire: ma come, sono sei mesi che questa struttura – che non a caso si chiama “Casa del Jazz”- produce poco o nulla in quanto la giunta capitolina non è stata capace di meglio definirne il futuro, e poi per l’estate l’unica soluzione che si trova è quella di farvi svolgere la Festa dell’Unità?

Per amor del cielo, nulla in contrario contro la festa del PD, ma ci pareva che la naturale vocazione della Struttura fosse ben altra. Evidentemente non la pensa così il buon sindaco Marino che sta riuscendo – anzi ci è già riuscito e molto bene – a far rimpiangere il precedente sindaco Alemanno, impresa almeno sulla carta affatto impossibile.

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