Saluti e Auguri

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Cari amici,

lasciando da parte la mia vita privata (di cui, come forse vi sarete resi conto, mai parlo) desidero iniziare questo 2015 ringraziando di cuore quel gruppo di “folli” che ha deciso di seguirmi in questa impresa di “A proposito di Jazz”, impresa che – lo ripeto per l’ennesima volta – a nessuno di noi ha fruttato un euro bucato.

Ecco dunque Simone Minzi, straordinario facitore di siti, che è stato il primo a condividere le mie idee e che è ancora al mio fianco nel tradurre in immagini quelle considerazioni che senza un’adeguata “impaginazione” non sarebbero certo le stesse.
A seguire Daniela Floris, una delle poche persone in circolazione che, quando scrivono di musica, sa perfettamente di che sta parlando: non è certo un caso che sia laureata in musicologia. E a proposito non ringrazierò mai abbastanza Enrico Pieranunzi per avermela presentata.

Con Luigi Onori la collaborazione è quanto mai facile: con lui mi lega un’amicizia “vecchia” oramai di qualche decennio.
Viceversa Luigi Bozzolan l’ho conosco relativamente da poco tempo ma l’ho subito stimato sia come musicista, sia come critico… ma soprattutto come persona.

Marco Giorgi, eccellente critico e grande esperto di discografia, lo conoscevo da tempo ma poco ci frequentavamo; adesso mi “vanto” di averlo ricondotto alla scrittura dopo un certo tempo di inattività in questo specifico settore.

Da Parigi ci tiene informati Didier Pennequin, anch’egli un vecchio amico dato che ci siano conosciuti nel 1993 quando ambedue dalla Vecchia Europa ci trasferivamo per una settimana in Martinica a seguire il locale festival del jazz; e fu proprio in una di queste occasioni che ho incontrato e intervistato Gonzalo Rubalcaba di cui il pubblico italiano mai aveva sentito parlare.

Ultimo arrivato Massimo Giuseppe Bianchi, uno dei pochissimi grandi artisti che riesce ad usare straordinariamente bene sia la tastiera del pianoforte che quella del computer.

A tutti loro va il mio più sincero ringraziamento che sento di estendere a quanti hanno trovato il tempo e l’opportunità di seguirci consultando “A proposito di Jazz”.

A tutti Voi un felicissimo 2015.

Classica. TIME TRAVEL di Carlo Boccadoro

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Lo scrittore veronese Emilio Salgari non dovette mai uscire dalla propria casa per tratteggiare le periclitanti avventure delle tigri di Mompracem o descrivere addirittura “Le meraviglie del 2000”.

Jules Verne, muovendosi pochissimo, ambientò i suoi Viaggi Straordinari in aria, terra, cielo, mare…

Anche noi possiamo raggiungere in volo luoghi misteriosi passati e futuri. Come? semplicemente prendendo posto nell’abitacolo al centro della nostra stanza preferita, quella dove risiede il nostro lettore CD, ed inserire il disco giusto…

Provate con “Time Travel” di Carlo Boccadoro (Sony).

Il CD è da poco uscito per la serie ‘Opificio italiano dei classici’, collana di cui ci siamo già occupati per un disco dedicato a Hasse, e contiene tutta la musica per orchestra da camera scritta da Boccadoro tra il 1992 e il 2011.

L’autore per l’occasione dirige l’Orchestra i “Pomeriggi Musicali” di Milano.

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