L'applaudito concerto alla Casa del jazz

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Il Jazz è destinato a vivere a lungo fino a che ci saranno musicisti come e Max Ionata con idee e desideri (realizzati) come quello dell' incontro con il repertorio di un grande della musica soul – pop come Stevie Wonder. “Two for Stevie” si intitola il loro ultimo lavoro (che segue quello fortunatissimo dedicato a Duke Ellington, “Two for Duke, sempre edito da Jandomusic e Via Veneto Jazz) .

Specifichiamo bene: quello di Moroni e Ionata non è un tributo porto supinamente ad uno dei grandi della musica afroamericana.

Stevie Wonder è certamente un punto fermo per questi due eccellenti musicisti italiani, ma soprattutto un… fermo punto di partenza. La stessa decisione di affrontare in duo brani celeberrimi quali “Isn't she lovely”, di cui conosciamo alla perfezione gli arrangiamenti, dei quali abbiamo oramai nell' anima oltre che nelle orecchie anche l' inconfondibile timbro vocale del protagonista, è una decisione che parla chiaro: non ritroverete uno Stevie Wonder da canticchiare, ma l' essenza delle sue melodie, del suo ritmo, della sua fantasia compositiva, così come vengono percepiti da due Jazzisti con una spiccata personalità. E allora, cosa accade in questo concerto che si è svolto in una sala piena di un pubblico entusiasta, che più volte ha spontaneamente tenuto il tempo, battendo le mani?

Intanto c'è uno scambio continuo di ruoli. I due presentano sempre il tema di ogni brano in modo cristallino, fornendo un appiglio saldissimo per poi trascinare chi ascolta in evoluzioni piene di energia. Ma il tema a volte lo presenta il sax : e allora il pianoforte ha la funzione di sezione ritmica, vero e proprio Trio di un quartetto immaginario, un pianoforte tutt' altro che minimalista, esplosivo, come Moroni sa essere, e allo stesso tempo elegante nonostante mille note, mille accordi, e lo strumento che si alza letteralmente da terra . Moroni è un musicista che sa sempre evitare di eccedere. Se è lui, al contrario, ad introdurre il brano, Ionata sottolinea il pianoforte con un impulso ritmico – armonico che altro non è che swing allo stato puro: riesce persino a fare le funzioni del contrabbasso, atterrando su quelle note basse fondanti che decrittano della situazione armonica in cui ci si trova. D' altronde oramai siamo abituati al fatto che Ionata non è solo un sassofonista dotato di un notevole lirismo, ma sa dare al suo strumento ben di più che la “voce”.

Dado Moroni al basso

Se Moroni improvvisa ( in chiave gospel e soul, in chiave blues, o swing o pop, persino, perché no) Ionata tiene saldamente con se la melodia fondante del pezzo . Se Ionata improvvisa, più jazzisticamente che mai, il “piano orchestra” di Moroni è una vera band su cui le digressioni del sax possono volare contando su un substrato ricchissimo, in cui addirittura si possono riconoscere background in stile “sezione fiati”.

Il tutto con una originalità continua: basti pensare ad una suggestiva “Overjoyed” in 5/4 , che culla chi ascolta e che è riconoscibile per quella particolare struttura armonica (per niente facile) nella quale due Jazzisti puri come Moroni e Ionata non possono che essere appassionatamente creativi. O “You are the sunshine of my life”, in piano solo dedicata al piccolo Oscar, il bimbo di Dado Moroni, swingante e in stile (non a caso) petersoniano.

Max Ionata crevena

Aggiungete a tutto questo un brano in solo di Ionata, “I wish”, che trascina il pubblico come se a suonare fosse un quartetto. Aggiungete anche il piacere di ascoltare Moroni suonare il contrabbasso in maniera impeccabile, compreso il tradizionale “walkin' bass” . Aggiungetevi un bis che altro non è che una splendida medley di brani di Duke Ellington (una sintesi del disco già citato, “Two for Duke” ) e capirete il perché gli applausi, tanti, caldi, lunghissimi, sono stati meritati dal primo all' ultimo minuto di un concerto spettacolo che vi consiglio di andare ad ascoltare appena vi capiti. E il naturalmente non è da meno. E si ritorna a ciò che ho detto all' inizio: in “Two for Stevie” troviamo Wonder, ma soprattutto troviamo due grandi Dado Moroni e Max Ionata.

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