Un viaggio con Gerlando Gatto e Nicola Mingo in uno dei periodi più affascinanti del Jazz al Teatro Keiros

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Martedì scorso si è svolta quella che nel gergo televisivo si chiama la “puntata zero” di un potenziale nuovo ciclo di Guide all' ascolto di Gerlando Gatto . Il nuovo ciclo si potrebbe tenere in uno spazio che al Jazz sembra congeniale, il teatro Keiros di via Padova, 70 posti ed un palco spazioso, circondato dai posti a sedere che lo accerchiano, come nei Jazz più prestigiosi.

Questo appuntamento “sperimentale” (come location e non certo come contenuti) ha visto come protagonista la chitarra Be Bop, e Gerlando Gatto ha replicato la fortunatissima formula che struttura questi affascinanti viaggi nella musica, che non sono solo sterilmente didascalici: ai racconti, sempre ricchi di aneddoti e di informazioni , agli ascolti di brani spesso rari si affianca un solista che con i suoi live rende reali le suggestioni di cui si parla.

Questa volta il musicista che ha affiancato Gatto è stato il chitarrista bop Nicola Mingo, che come sempre ha padroneggiato in maniera inappuntabile il suo strumento sia tecnicamente che espressivamente, regalando al pubblico l' esecuzione di brani originali quali “The tumb” e “OGD” di Wes Montgomery” , “So what” di Miles Davis”, ma anche ottimi brani del suo ultimo cd “Swingin” (uscito per l' etichetta UNIVERSAL): “My bop”, “Black Horse”, per citarne solo due. Mingo ha suonato su basi preregistrate d' eccellenza: gli stessi suo compagni di viaggio di “Swingin”, niente di meno che Antonello Vannucchi al pianoforte, Dario Rosciglione al basso e Gegè Munari alla batteria, che contestualmente all' incisione di “Swingin” hanno inciso anche queste preziose e pregevoli tracce su cui Nicola Mingo ha eseguito ed improvvisato con entusiasmo ed energia i brani in programma nella Guida all' ascolto. 
Gli ascolti registrati hanno aperto la porta sul bebop più prestigioso, quello di Charlie Parker e Dizzy Gillespie (con Groovin' High”) , Wes Montgomery (Billie's Bounce) , Tal Farlow (“Blue Lou” ) , tanto per citarne alcuni: e Gerlando Gatto ha fatto intendere da subito in modo molto efficace cosa si intenda per Bebop, aprendo l' incontro con un brano swing rappresentativo di quel Jazz “bianco” per eccellenza, al quale il “bebop” nero si contrappose, per contrasto, a partire dagli anni 40: “In the mood” cavallo di di Glen Miller . L' ascolto subito dopo di “Groovin' High” ha chiarito prima ancora delle parole di quanta sia stata la differenza espressiva tra le due “correnti”.

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Le Guide all' ascolto sono una preziosa occasione per chi il Jazz lo conosce ma soprattutto per chi vuole conoscerlo, e bisogna dire che ogni volta che un ciclo è stato realizzato nella sua interezza ha sempre avuto un grande successo di pubblico, per la sua formula così articolata, per gli ospiti prestigiosi che vi hanno partecipato, per le informazioni elargite con grazia, leggerezza e competenza, ma anche perché costruite tematicamente in modo da risultare complete ed esaurienti.. ma anche molto divertenti e piacevoli. Niente di paludato, niente di accademico. Tutta musica, tutto Jazz. Il Jazz non può che essere spiegato così. L' augurio è che anche in questo caso la positiva esperienza della “puntata zero” non sia che l' inizio di una nuova lunga serie di incontri, che nel teatro Keiros troverebbero una sede ideale, anche per l' atmosfera davvero particolare del luogo, e – non ultimo – per l' orario felice: le 19, dopo una giornata di lavoro, sono un' ottimo momento per godersi un' ora e mezzo (abbondante) di purissimo Jazz.

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