Un gigante della storia del jazz a Monfalcone

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Steve Kuhn

Una vera eccellenza della musica d'oggi per il Comunale di Monfalcone, che si apre alle migliori testimonianze del jazz: così la stagione musicale dell'ERT (Ente Regionale del Friuli Venezia Giulia) approda al Comunale, che da decenni presenta una delle stagioni musicali più blasonate in regione. Mercoledì 29 aprile, alle 20.45, sul palcoscenico della città dei Cantieri sale Steve Kuhn, icona storica del pianoforte jazz mondiale – con il suo trio stellare (Buster Williams al e Billy Drummond alla batteria).

Oltre cinquant'anni di carriera e un tocco straordinariamente lirico e avvolgente, Steve Kuhn è un gigante assoluto nel panorama jazz internazionale di tutti i tempi. Dagli anni Sessanta Kuhn lavora al fianco dei più grandi interpreti della storia, da Art Farmer a Steve Swallow (con i quali collabora per decenni, a periodi alterni, fino alla meravigliosa uscita di “Wisteria” di ECM del 2012). Da sempre Kuhn, come compositore, punta sulla qualità più che sulla quantità e cura all'estremo la profondità e la ricerca del suono in ogni interpretazione.

Classe 1938, figlio di immigrati ungheresi, in America studia ad Harvard e suona giovanissimo con Coleman, Hawkins e Chet Baker per affiancarsi poi a Gunther Schuller, John Lewis e Bill Evans. Nei primi anni Sessanta inizia la collaborazione con l'immortale quartetto di Coltrane, prima di cedere lo sgabello a McCoy Tyner, e successivamente collabora a lungo con Stan Getz.

Pur avendo poche incisioni ed esperienze in piano solo, il suo “Ecstasy” rimane un'opera di valore indiscusso: registrato in tre ore, con la semplicità della sorpresa, il disco è alla stregua dei primi Jarrett, Bley o Corea. A seguire, dagli anni Ottanta, si consolida il trio con Ron Carter e Al Foster (altra compagine storica di “mostri sacri”) e prosegue fino agli anni Duemila affiancandosi a nomi come David Finck, Eddie Gomez e Buster Williams, solo per citarne alcuni. Del 2009 è “Mostly Coltrane”, un omaggio commovente al grande sassofonista: profondo, elegante, rispettoso.

Così la rivista internazionale Jazziz omaggia Kuhn: “Pochi altri pianisti, a prescindere dal genere, sono in grado di ricavare una gamma di suoni tanto vasta e suggestiva dal proprio strumento. Il registro inferiore di Kuhn è scuro e ricco come il cioccolato belga, e la fascia acuta ha la luce, la qualità traslucida dello champagne ghiacciato”. Oggi l'artista quasi ottantenne ancora continua la sua efficace ricerca di finezza armonica e ritmica, con un gusto inconfondibile per la bellezza e l'intimità della melodia.

Al fianco di Kuhn, per il tour che lo porta a Monfalcone, una coppia di fuoriclasse: il contrabbassista Buster Williams – voluto al loro fianco da artisti come Art Blakey, Chet Baker, Chick Corea, Dexter Gordon, Count Basie; e Billy Drummond, tra i migliori batteristi sulla scena jazz internazionale, che vanta una lunga serie di collaborazioni con nomi storici del jazz quali Sonny Rollins, Pat Metheny e Joe Henderson.

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