da Daniela Floris | 26/Giu/2015 | News, Primo piano
Ore 21:30 Concerto a sorpresa “All Stars”
Il sabato sera siamo al centro del Festival ed il primo concerto è una vera festa . Un “All stars” tutti sul palco, per suonare 5 brani e festeggiare il 20simo anno di musica qui a Laigueglia. L’ atmosfera è gioiosa, la piazza pienissima ed ecco arrivare Ellade Bandini, Bebo Ferra, Dado Moroni, Riccardo Fioravanti, Marco Fadda, e naturalmente Rosario Bonaccorso, che intona la “Canzone di Laigueglia”, scritta con Gino Paoli.
Dado Moroni abbraccia il suo pianoforte e inventa migliaia di note, si diverte e diverte, Bebo Ferra alla chitarra stupisce con i suoi soli morbidi e creativi, Bonaccorso accarezza ed abbraccia il suo contrabbasso e canta , canta ancora. Poi è la volta di un brano di Bebo Ferra, “Adele”: batteria e le percussioni si intrecciano e anch’ esse cantano: soprattutto quando sale sul palco Gilson Silveira , e si prosegue così per quasi un’ ora in cui arrivano anche Giorgio Palombino e Nicola Angelucci. “I wanna tell you I love you” conclude questo spettacolo che contagia la piazza. Swing, melodia, Jazz, batteria, percussioni, momenti energici e momenti di dolcezze sonore: sono concerti che si incontrano qui a Laigueglia, generati dalla voglia di suonare insieme e di festeggiare con tutta la gente possibile, sul palco e fuori del palco.
Moroni Ferra Bonaccorso Angelucci
Angelucci – Fioravanti
Riccardo Fioravanti
Ferra – Moroni
Riccardo Fioravanti
Bebo Ferra
Marco Fadda
Fadda – Ferra
Ellade Bandini
Gilson Silveira
Giorgio Palombino
Ore 22 : Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazziariello incontrano Fabio Concato .
Fabrizio Bosso: tromba
Julian Oliver Mazziariello: pianoforte
Fabio Concato: voce
Il concerto più emozionante.
Sono sempre sincera quando scrivo e dunque dico che sono approdata a questo concerto un po’ prevenuta: ho, in modo snobistico, immaginato una musica che non mi avrebbe convinta più di tanto, nonostante il grande valore che da sempre attribuisco a due musicisti come Bosso e Mazzariello e ancora, nonostante abbia sempre cantato le canzoni più note di Concato e anche riconosciuta la sua indubbia musicalità.
E’ una sorta di colpevole e vacuo pregiudizio del quale mi accollo tutta la responsabilità, forse dato dal fatto che di “progetti” a cavallo tra il pop ed il Jazz (o tra i cantautori e il jazz, o tra la musica tradizionale ed il Jazz) ne è piena la scena in Italia, e non tutti sono validi. Alcuni fanno si che ognuno dei due generi in scena ne perda irrimediabilmente.
Quando Bosso e Mazzariello introducono il concerto con due brani tratti dal loro cd Tandem, noto quell’ affiatamento che questo duo ha avuto sin dai primi concerti insieme. Mazzariello ha il suo tocco così intenso e personale, ci sono i suoi arpeggi che rendono indefinita e suggestiva la base su cui entra la tromba di Bosso, da subito tarata su un timbro morbido e caldo che supporta un’ esposizione del tema netta e pulita. Domande e risposte, l’ aria carica di suono per quegli accordi al pianoforte di Mazzariello così pieni.
Ed ecco salire sul palco Concato. Intona “Gigi”, e la sua voce è bella. Ha quel timbro inconfondibile, ha una musicalità anche nel sussurare le frasi che è talmente intensa e trasparente che anche quando la voce si smorza ha una forza espressiva tale che emerge potente come quando dispiega la voce. Accenti, sottigliezze, dinamiche, che si intersecano con il pianoforte di Mazzariello, che attende la fine delle frasi per ricamare un dialogo struggente con la voce. Quando è il momento dell’ assolo di Bosso, è come se la voce della tromba raccontasse da capo la storia, in un’ altra lingua, che si capisce nel suo senso come se fosse cantata a parole.
Mazzariello e Bosso impregnano di Jazz le canzoni di Concato. Lui dona canzoni belle a Mazzariello e Bosso, su cui creare. E’ una complementarietà che frutta musica fatta di emozioni, ma non “da poco.” Alle note lunghe della tromba corrispondono piccoli tocchi del pianoforte. Al dispiegarsi della voce di Concato corrispondono accordi e arpeggi che creano uno spessore sonoro intenso ma mai sopra le righe.
Il bello di un concerto come questo è che si ascoltano canzoni ben scritte, ben concepite, e che queste vengono interpretate, passate al vaglio, rilette, da tre musicisti che creano un’ atmosfera particolare e che ha bisogno di tutti e tre per ottenere quell’ effetto così coinvolgente ed emozionante.
La stessa “Anna Verrà” non è un tributo a Pino Daniele, come i mille che sono stati resi, un po’ opportunisticamente, in questi mesi. Anna Verrà è una canzone , toccante di per sé, viene eseguita senza annunci, e Pino Daniele è lì con la sua bella canzone, riletta dal pianoforte delicato ma palpitante di Mazzariello, dalla voce di Concato e dal suo improvviso accendersi e poi sparire, e dalla tromba fremente di note di Bosso.
Poi c’è anche l’ ironia e la leggerezza: lo swing di “Mille lire al mese” e il ritmo latin della celebre “Rosalina”, che tutto il pubblico canta insieme a Concato. E poi “Non smetto di aspettarti”, dall’ impianto armonico semplice che diventa un ricamo di accordi e frasi per Bosso e Mazzariello, mentre la voce di Concato tiene in punto con un’ interpretazione commovente. Anche questo è Jazz, si, lo è. O mettetela come volete, è bello.
Mazzariello – Bosso- Concato
Julian Oliver Mazzariello
Fabio Concato
Concato – Mazzariello
Mazzariello – Concato
Fabio Concato
Julian Oliver Mazzariello
Fabrizio Bosso
Concato – Mazzariello
Fabio Concato
Fabio Concato
Fabrizio Bosso
Fabio Concato
Fabio Concato
Bosso – Concato
Fabio Concato
Fabio Concato
da Daniela Floris | 26/Giu/2015 | News, Primo piano
Il PercFest dedicato da Rosario Bonaccorso al fratello Naco è arrivato alla XX edizione, e camminando per il “budello”, la stradina principale del paese “vecchio”, chi si affaccia nelle piazzette antistanti al mare, si capisce che in questo borgo oramai il Festival delle Percussioni fa parte dell’ estate. E’ una tappa attesa e vissuto dalla popolazione di locali e villeggianti con una intensità ed una gioia che si percepiscono fortissime durante i lunghi pomeriggi in cui battiti e suoni si librano nell’ aria.
Il pubblico (passanti e partecipanti attivi) è incuriosito, e nulla è percepito come frastuono, nemmeno i workshop più sonori che si immaginerebbero magari ardui per anziane coppie che si rilassano al mare, o per bambini piccolissimi nei passeggini. Ciò che si percepisce è energia, gioia, e musica.
E’ un po’ la cifra di questo festival particolare, poiché nasce da una nostalgia decifrata in chiave allegra ed energica: che è evidentemente ciò che Bonaccorso ha nel cuore di Naco.
I workshop sono stati ad opera di batteristi e percussionisti impegnati anche nei concerti serali ( in veste di leader, sidemen o come ospiti) . Abbiamo visto sui mini palchi delle piazzette di Laigueglia Alessandro Paternesi, Nicola Angelucci, Gilson Silveira, Marco Fadda, Giorgio Palombino, Santo Florelli, Gianpaolo Petrini, Giorgio Bellia, Marco Maggiore, e musicisti come Bebo Ferra. Abbiamo ascoltato un giovanissimo talento della chitarra, Matteo Prefumo. E poi ancora l’ Accademia di studi, la novità di questa ventesima edizione, con i corsi di Efrai Toro, Gilson SIlveira, Giorgio Palombino, Ellade Bandini, Danila Satragno. Musica ovunque, fino a tarda notte, con Jam Session dell’ Albatros che sono veri e propri concerti .
Workshop Percussioni
Matteo Prefumo
Matteo Prefumo e Riccardo Fioravanti
Gilson Silveira
E ben due eventi a sera. Noi ci siamo state dal venerdì ! E questo è ciò che abbiamo ascoltato, la prima serata.
Venerdì 19 Giugno ore 21:30
Adrienne West Dado Moroni 4tet
Adrienne West (voce)
Dado Moroni (pianoforte)
Rosario Bonaccorso (contrabbasso)
Nicola Angelucci (batteria)
E’ un evento particolare questo, poiché esattamente venti anni fa questa formazione, con Naco alla batteria, apriva il festival Jazz di Laigueglia. E nel ricordo dolce e gioioso di Naco Bonaccorso questi artisti (con la new entry del bravissimo Nicola Angelucci alla batteria) si ritrovano per un concerto improntato su un Jazz caldo, immediato, suggestivo. Una bella voce black, un pianista, Dado Moroni, che non smette mai di stupire per bravura, fantasia, stile, e che è non a caso conosciutissimo all’ estero, che suona impeccabilmente e che tramuta tutto in Jazz. Al contrabbasso Bonaccorso è propositivo e non solo sideman, Angelucci crea il groove giusto con fantasia. Insieme il quartetto lavora bene per creare un Jazz fatto di accenti sincopati, di ballad soffici e intriganti , di improvvisi cambi di ritmo, di bacchette leggere sul charleston e soli di contrabbasso morbidi, e di accordi pieni, e di blues trascinanti.
Siamo a Laigueglia davanti al mare ma sembra di essere ai tavolini di un club a NY, sorseggiando un cocktail e schioccando le dita per seguire lo swing. E la platea applaude tantissimo, per un concerto stilisticamente impeccabile e un’ atmosfera davvero molto suggestiva.
Adrienne West
Dado Moroni
Nicola Angelucci
Rosario Bonaccorso
Ore 22:30
Rosario Bonaccorso: Viaggiando
Rosario Bonaccorso: contrabbasso e voce
Fabrizio Bosso: tromba
Javier Girotto: sax soprano
Roberto Taufic: chitarra
Un concerto drumless al PercFest, in cui il direttore artistico Rosario Bonaccorso presenta il nuovo disco uscito a Marzo per Jandomusic e Via Veneto Jazz, intitolato “Viaggiando”.
Indiscutibilmente composto con la precisa volontà di essere un racconto melodico, dal vivo questo progetto si presenta come un piacevole percorso di temi destinati a rimanere subito impressi, e che passano da uno strumento all’ altro arricchendosi delle improvvisazioni e dei timbri di ognuno di questi musicisti che, a loro modo, compiono anch’ essi un viaggio ideale tra luoghi e ricordi, entrambi evocati da un’ ambientazione che vira spesso su sonorità latin o mediterranee. E così la tromba di Bosso si apre in un timbro chiaro ed aperto ricordando il Messico, o diventa morbida e tonda così come vuole la bossanova. Girotto porta quelle melodie un po’ nostalgiche del tango ma anche la parte sanguigna e ritmica della musica sudamericana. Taufic è la parte fondante ritmica del gruppo che come abbiamo detto non prevede né batteria né percussioni, ma poi si scioglie anche in assoli rimarchevoli per lirismo ed intensità, e non manca di presentare i temi in modo poetico, come siamo abituati ad ascoltare da lui. Bonaccorso, che è ideatore e regista di tutto questo viaggiare, segue un percorso costruito, già a livello compositivo, per essere fluido, garbato, emozionale. Si alternano parti scritte, in cui non di rado si ascoltano unisoni che vibrano per la differenza di timbri tra gli strumenti , e parti improvvisate. I musicisti si alternano scambiandosi i ruoli, suonando di volta in volta anche in duo o in trio. La varietà dell’ ascolto è data dall’ alternarsi dei ruoli di ognuno che diventa solista o solido accompagnamento melodico ritmico (nel qual caso tromba e sax producono background obbligati d’ effetto). E poi vi è un quinto strumento, costante, la voce di Bonaccorso che rende ancora più evidente la scelta voluta della cantabilità dei brani: e il pubblico per questo viene coinvolto, e con entusiasmo partecipa, cantando i suoi riff accattivanti accompagnato da un quartetto d’ eccezione.
La serata non finisce qui perché tutti i musicisti si spostano all’ Albatros e fino a notte fonda suonano in una Jam Session di eccezione: pensate ai musicisti di cui vi ho parlato in questi due articoli e provate ad immaginare il clima e la bellezza di questa notte a Laigueglia.
Bonaccorso – Bosso
Javier Girotto
Roberto Taufic
Fabrizio Bosso
Rosario Bonaccorso
Nicola Angelucci
Jam Session Moroni Bosso Fioravanti Bandini
da Gerlando Gatto | 26/Giu/2015 | I nostri Eventi, Recensioni
Il racconto, il cantautorato, il tango e la poesia sono i protagonisti della settima edizione di “Mirano Oltre”, rassegna che ritorna anche quest’anno nei luoghi più caratteristici del centro storico della città di Mirano. Pensati esclusivamente per la rassegna, saranno quattro gli originali appuntamenti in programma, con la letteratura italiana e americana che, proprio con le Americhe, trovano un dialogo musicale più profondo.
Si comincia giovedì 2 luglio nella suggestiva Calle Ghirardi con lo scrittore milanese Federico Baccomo, che presenterà il suo ultimo libro “Peep Show”. La scrittura leggera, ironica ma allo stesso tempo profonda di Baccomo – che leggerà anche passi dai suoi precedenti fortunati lavori – incontra per la prima volta a Mirano la forma–canzone di Helen Gillet, nata in Belgio ma da anni residente a New Orleans, artista plurilingue (canta in inglese e francese), versatile e atipica compositrice–improvvisatrice, per un dialogo che sarà sicuramente in grado di emozionare il pubblico. (altro…)